17/05/19

Marina Pizzi, DAVANZALI DI PIETÀ, 2008 (Strofe 66-70)


[Partially unused boat (Spezia 2019). Foto Rb]



66.
con la carta sulle spalle vado in rovina
correndo a vista tutti i precipizi
d’intonacate aureole di dèi morti
nelle soldataglie del fuoco 
nel cratere dei vinti.

67.
il genio che colora la gran morte
la giuria del ponte

68.
ha un sudario che le fa da impero
perfette amnesie del troppo ricordo,
morirà con i lacci ben stretti,
chi la irriderà sarà pettegolo
gomito di catrame, gomitolo di sterco.

69.
alla fuga che fa tresca nella fuga
la dedica del numero dei morti.
con meno amore di un circuito bruciato
la scala senza scalini.
la fortuna che non assiste lo stalliere
ieri fumava con dio tutte le ore.

70.
Plettro di compieta

la penuria del tramonto è stare al mare
rovesciate barche di disuso.
zattera di pietra il traino dell’ora
combusta nel marciume dello stadio
ennesimo. sì ti accalori per un caso
da troppo protetto dalla pazienza
della resistenza. sarebbe bello uccidersi
a tranello, senza saperlo, un incidente
di beneficenza, tetto di vendemmia
mummia del vortice dismaterno#




[Le strofe precedenti sono sui numeri scorsi di Carte Allineate]