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21/12/16

MISS SAIGON-BUTTERFLY

[Hanoi Fine Art Museum, 2017. Foto Rb ]


Sullo scorso numero abbiamo svolto qualche considerazione sull’orientalismo di Butterfly in sue manifestazioni in Long, Loti, Puccini, Franklin.

Anche Miss Saigon, il musical di C.-M. Schönberg e A. Boubil, in cartellone a Broadway dal 1991 al 2001, è una riscrittura del medesimo testo.

Questa volta siamo in Vietnam, al tempo della guerra americana, ovvero la II guerra dIndocina. Kim, la ragazza protagonista, viene cooptata in un bar equivoco di Saigon, dove conosce Chris, un soldato che inizialmente appare pietoso, ma costretto a fuggire dal Vietnam per gli eventi bellici, senza Kim che pure aveva cercato di portare con s, non vi fa ritorno, né la cerca contro le speranze di lei che perdurano tre anni dopo la fine della guerra, anzi come in Puccini si sposa con una donna di nome Ellen. Questa volta, seguendo vari eventi e l’amicizia di un vietnamita nel 1978, tre anni dopo l’unificazione del paese, Butterfly-Kim, rifiutata la corte di un funzionario comunista, ripara a Bangkok, dove ritrova l’amato proveniente dall’America e messo sulle sue tracce, infine si suicida affidando il figlio a Chris e alla moglie di lui come in Franklin.

La musica è moderna, la storia ha sfondi politici, ma l’eterno archetipo si rinnova una volta di più, nutrendosi ancora una volta di orientalismo.

[Roberto Bertoni]


17/06/16

CANZONE PER VIOLONCELLO




 [Urns (Paris 2015). Foto Rb]


Scrive Gian Paolo Ragnoli: “Maurizio Cavalli, ai tempi della nostra inquieta gioventù, era un militante di Lotta Continua e un musicista, ha suonato prima con il Canzoniere Operaio, poi con noi del Collettivo Franceschi, successivamente ha fondato i Lancelot, un gruppo di folk irlandese, e i Tandarandan, dediti al recupero della tradizione popolare ligure e lunigianese. È mancato un paio d'anni fa, mentre stava lavorando a un disco di poesie di Shelley da lui musicate. I suoi amici hanno completato il lavoro e abbiamo finalmente presentato il cd in una serata al Centro Culturale Giovanile e Multimediale Dialma Ruggero di La Spezia. Poi l'abbiamo ricordato l'altra sera con un concerto sempre a La Spezia, alla ex Pinetina, che ora si chiama Spazio Boss, con la partecipazione di tutti o quasi i musicisti con cui aveva suonato. In entrambe le occasioni c'ero anch'io, l'ex moglie e la figlia di Maurizio mi hanno invitato (dio mi perdoni) come 'memoria storica degli anni Settanta' e (dio mi perdoni di nuovo) come 'poeta'. In questa seconda veste ho un letto un testo, tratto da una canzone, Cello Song, di Nick Drake, un musicista che sia lui che io abbiamo amato molto, che ho cercato di rimodellare sulla figura e sul ricordo di Maurizio”.



CANZONE PER VIOLONCELLO

Per Maurizio Cavalli

Volto amico, con quegli occhi
Così chiari e sinceri
Tu lo sai bene
Di non aver nulla da temere
Per i sogni di quand'eri così giovane
Che parlavano della vita come di un'eterna primavera

Sembreresti così fragile
Nel freddo della notte
Quando gli eserciti delle emozioni
Escono a combattere
Ma mentre la terra affonda nella sua tomba
Tu salpi verso il cielo
Sulla cresta di un'onda

Dimentica, allora, questo mondo crudele
A cui io appartengo
Mi siederò, non farò nient'altro, e aspetterò
Cantando la mia canzone
E se un giorno dovessi vedermi tra la folla
Dammi la mano e fammi salire
Con te sulla tua nuvola


[Gianpaolo Ragnoli]

23/04/16

Mika Agematsu, L'ARPA PARAGUAYANA


 ["That music, like the thaw" (Wicklow 2016). Foto Rb]


Mika Agematsu è un’arpista giapponese, nata nel 1982, proveniente da una famiglia musicale (arpista anche la madre), e sposata col chitarrista Hitoshi Fujima.

Oltre l’arpa tradizionale, ha studiato l’arpa paraguayana, in cui si è specializzata, vincendo premi anche in festival latino-americani. È stata la prima giapponese a impadronirsi in modo professionale di questo strumento non facile e versatile.

La sua musica ci interessa da un lato in quanto modalità di trasmissione interculturale ad alto livello di esecuzione. La sua abilità tecnica è impressionante per la precisione e la quantità di note, anche in improvvisazione, che produce. Ha riportato in luce per paesi altri dal Paraguay i motivi classici suonati con questo strumento, attivandoli in uno stile che mantiene l’elemento tradizionale senza edulcorarlo, ma lo sostiene con una competenza musicale non dilettantesca.

Da un altro lato ci ha commosso la sua modalità di esecuzione. Quando si esibisce è a tratti intenta e concentrata, ma nei cantabili e nelle piogge di note libere l’umore si alleggerisce, spunta il sorriso, la musica emerge con una spontaneità che può essere data solo dall’esercizio e dalla competenza che creano la possibilità di esprimere oltre che eseguire. 

L'ironia, quasi una consapevolezza che quanto propone al pubblico proviene dal passato, si compone col contemporaneo e opposto talento di presentarlo come cosa nuova e seria.

Guardando alcuni video dei suoi concerti, si ha l’impressione che si congiunga junghianamente con sé stessa, come avesse scoperto una profondità maggiore nell’attività che svolge.

Vorremmo riascoltarla sempre più spesso.


[Roberto Bertoni]