[Pictorial treatment of the photograph of a tree (Killiney 2018). Foto Rb]
11.
la stanza dei giorni
lesi
tabella di marcia
marcia, almanacco di
sbircio.
12.
con l’eroe alla
foschia non ho timone
né moratoria al
calice del torto
sotto il blindato di
corsari
per le parsimonie del
regno.
addì le statue
possono correre
verso le stanze delle
donne sole
arguite dal comignolo
del vento.
13.
ho precisato che mi
appoggio al giogo
della goliardia della
fontana nera
alla tana della nenia
del ripetente
temprato dalla
zattera che ingorga
gare di zuffe con le
onde. a piedi
sulla misura della
cima male mi alleno
con la lente
d’ingrandimento e la parrucca
contro le cose che
non sono aperte
né dentro il cielo né
sotto la somma
dell’angelo assunto
nell’ingranaggio
dello zerbino ai piedi.
qui m’impiego
nel ripostiglio nano,
tizzone di nemico.
14.
il turno della ronda
è il mio ritorno
al bando, al dolo
nero di rompere
clessidra, da questa
strada che domina
verdetti di mitra tra
le bave delle lumache
chete, pietosissime
di scie. il cielo vedovo
manca la manna e la
sirena è piena
di lutto al boato,
l’olio devoto del vulcano
in fiore.
15.
che faccia il verso
al tuono
l’arsenale del sangue
questo stipendio
astuto quanto cieco
miscuglio di
carabattole con sorpresa,
non si sfianchi il
colore della sorte
l’alba macchiata da
chiodi di dispense
a corto di scialuppe
di salvataggio.
ìmpari greto dover
risalire
il sale che travasa
da se stesso
paramenti di lucciole
morenti.