[Leaves at a Mercy Installation (Druid's Glen 2017). Foto Rb]
1.
la lira nella toppa ma non sa aprire
che passeri dal becco senza cibo
o avvisaglie botaniche di cadute
giù dall’albero tutte piuttosto verdi
primule d’ansia una verità d’accetta.
eccetto il padre delle funi
qua si celebra l’ingorgo del declino
verso le barche con buchi a fontana.
poco ne resti il vanto della brama
mano migrante in tasca di vandalo.
2.
le ire delle fionde le altalene in pericolo
il foro nel coma del risucchio
nessun vedente.
alla primula sputerò l’ultimo dente
agli spini della pianta grassa
l’ultima gravissima grazia.
tue le spighe macchiate di sangue.
3.
ho imparato l’acredine del dado tratto
l’olio rancido della fiaccola
nelle tenebre che sono già state.
la pietà del breve è un long drink da piazza
senza stazione. il pedone dell’agorà
mi bacia perché penzoloni ruota
l’ultimo degl’impiccati. i credi acefali
del cardo sono violacei ma non sanno
morire. le maree dell’inguine inarcano
le fosse per la vita. cantica del faro
la faccenda in casa dell’appestato.
4.
le sazietà del palo
sanno uccidere
la stanza perduta nella creta.
tale e quale il noviziato del ciottolo
sa di regalo per il bambino vizzo
bacato dalla ronda della zona intorno.
torni da te la larva della gioia
questa persiana logora di sangue
in braccio alla cometa in naftalina.
5.
le foglie hanno accudito
le gimcane dei morti
le doglie in carne
del canile lager
le donne nude non per erotismo
ma per sisma finalmente un altro
mondo. dorma con te il sillabario
inutile dentro la bara
l’accademia della terra senza padrone
con l’androne carico cuspidi
del deserto amiche.