[Singapore 2016. Foto Rb]
Yupa, Nausicaa e la natura. Sottotitolo: Un’analisi
critica del fumetto di Miyazaki Hayao. E-book: Hotaru Edizioni, 2014 (Edizione
Kindle)
Scritto da un autore che si firma Yupa, si tratta di un saggio piuttosto
utile e interessante, che si propone di “prendere Miyazaki sul serio” sulla
base del suo “intento concettuale o, se si vuole filosofico”, relativo
all’interpretazione della Natura, e “in ultima analisi, del Mondo”, innestato
sullo “scenario fantastico”, sia nel fumetto che nel film. Viene svolta una
lettura filologica, in cui la maggiore articolazione quantitativa del fumetto
assume anche valenze ideologiche in parte diverse, più pessimiste, di quelle
del film.
Nausicaä si trova colta in “un conflitto tra due visioni opposte della
Natura”: una visione “armonica”, in cui “agisce quasi una visione
provvidenziale” e l’idea opposta di una mancanza di “scopo globale, un insieme
disorganico e disgiunto”.
Se in superficie, il discorso sembra olistico, si può notare un
atteggiamento “criptoantropocentrico”.
Il conflitto tra esseri umani nella storia di Nausicaä, per quanto in parte
determinato dalle idee politiche prevalentemente di sinistra di Miyazaki,
esprime equanimità nella figura della protagonista che si propone un
comportamento etico che (buddhisticamente?) evita i dualismi “in quanto radice
del fanatismo”, rifiutando “un ragionamento dicotomico tra purezza e
contaminazione”, la consapevolezza che pur preservando la vita “non si può vivere
senza distruggere altre vite” (gli insetti).
Nausicaä “ha cercato sempre, in ogni situazione, di comprendere e salvare
ogni posizione, ogni punto di vista, di sottrarsi ai conflitti per ricomporli”.
La “compassione di Nausicaä è innanzitutto quella del suo autore, che non
accetta, fino all’ultimo, di mettere in scena un banale scontro tra ‘buoni’ e
‘cattivi’, bensì una scelta drammatica in cui, sino all’ultimo, non si può dire
effettivamente chi fosse dalla parte del torto e chi della ragione. Le porte
restano aperte.
Osservati anche i toni quasi religiosi e profetici della parte finale del
film.
[Roberto Bertoni]