Vietnam 1975. Con Thế Anh, Xuan Kim, Lan Huong Nguyen, Tu Thanh
Il film è
ambientato durante il bombardamento americano di Hanoi nel dicembre 1972, coi B52 che distrussero strade ed edifici civili oltre a
uccidere, secondo le cifre ufficiali, 1.600 abitanti della città, forse di più,
e 30 soldati statunitensi. La contraerea vietnamita si dimostrò più efficiente
del previsto col lancio di missili. La reazione di protesta negli USA crebbe. Fu
uno degli episodi violenti e incresciosi della guerra americana, come la si
definisce in Vietnam, o guerra del Vietnam, come la si definisce meno
propriamente in Occidente, che condussero infine alla sconfitta statunitense,
alla trattativa di pace del 1975 e alla liberazione e riunificazione del Vietnam.
È impressionante
quanto la memoria dell’Occidente faccia riferimento a film prodotti soprattutto
in America, che fino a tempi recenti hanno esibito stereotipi di affogamenti
nel massacro, individualismi crudeli e immagini distorte. Risulta dunque utile
vedere, purtroppo raramente data la scarsa disponibilità di pellicole con
sottotitoli, opere cinematografiche vietnamite.
Questo film,
girato con tecniche in parte neorealiste, che mettono in rilievo le strade e le strutture distrutte (si osservano le rovine della via Kham Thien e dell’ospedale
Bach Mai), le azioni di disperazione, solidarietà, abnegazione e coraggio della
gente comune, le manovre militari, i rifugi sotterranei; e in parte con
riferimenti al cinema sovietico, soprattutto i primi piani, la naturalezza del
bianco e nero, un moderato realismo socialista che prende parte per i Việt Cộng.
La storia narrata ruota attorno alla ricerca dei
genitori da parte di una bambina, che scopre nel corso del film di aver perso
la madre, ma ritrova infine il padre militare e la sorella.
È un film indubbiamente di parte, ma umano e solidale,
oltre che di buona qualità estetica.
[Roberto
Bertoni]