[Buddha in a commercial window... (Paris 2016). Foto Rb]
Marco Pallis, Cimes et lamas. Titolo originale: Peaks and Lamas. Trad. francese di G. Sellier-Leclercq,
Parigi, Albin Michel, 1955
Il libro fornisce resoconti di viaggi svolti da Pallis
negli anni Trenta lungo il fiume Sutlej, nel Sikkim e nel Ladak. Oltre a
riferire delle spedizioni montane ad altezze sui cinquemila metri, rivela un
interesse etnico e geografico per le popolazioni, le attività, le persone;
infine e soprattutto, con la conoscenza della lingua e della cultura tibetana
come lasciapassare, è un’analisi del Buddhismo tibetano, di cui l’autore
ricevette gli insegnamenti da lama esperti e colti.
L’angolazione è di immedesimazione: a un certo punto
Pallis e i suoi compagni di viaggio indossano anche i costumi tibetani per
sentirsi più coinvolti nella cultura locale; provocando reazioni di accettazione
semplice e immediata e instaurando una comunicazione ancor più paritetica che
evita la tentazione egemonica occidentale.
Al contempo, la religiosità delle zone buddhiste visitate
è spesso comparata al cristianesimo, soprattutto negli ambiti dell’ascesi,
della santità e della preghiera; si facilita così la diffusione di idee non
comuni tra i lettori occidentali, puntando sul noto per spiegare il nuovo e
meno noto.
Si dipanano chiarimenti sui precetti buddhisti, accanto a
un senso pronunciato della tradizione in opposizione al “materialismo
totalitario” dell’Occidente, “che sembra essere il fine logico del punto di
vista non tradizionale” (p. 205).
[Roberto Bertoni]