[Sand (Brittas Bay 2015). Foto Rb]
Parole colpiscono di
notte cose annodate,
di giorno dormono
nella carta, sognando figure mancanti.
Alla luce del gioco
disprezzato, colpisco letture di carestie,
divulgate in forma di
lettere opache.
Colpisco ciarpame di
disamore, diffuso sottofondo
nella cucina di pane
e sangue.
In sottofondo di rosa
purifico, col fuoco straniero,
il tarlo del
fiammifero che si riaccende ovunque.
Colpisco,
sbriciolando in pezzi di ceneri sillabe nemiche.
Sopravvivo, gemmando
pietà con atomi disadorni al mio fianco,
da sfollato tramo in
corriera additato strano,
ospitavo un cielo
pieno di stelle nella pagina bianca.
Una cento placente
per sognare in prossimità dell’urna,
parole capaci di
raccontare la sabbia