21/01/16

Pearl S. Buck, PEONY



 
["So far away, in the snow... the future, perhaps" (Wicklow Gap 2016). Foto Rb]


Pearl S. Buck, Peony. New York, John Day, 1948

Datato nel secolo XIX nel periodo delle guerre dell’oppio, il romanzo è ambientato a Kaifeng, città che ospitò per secoli una comunità sino-ebraica con cui venne in contatto, indirettamente, anche Matteo Ricci [1]. Buck mette in rilievo la permanenza di tale comunità nei suoi ultimi periodi di fioritura tramite la scelta a motivo tematico di una famiglia prospera con una consorte ligia alla legge ebraica e un capofamiglia, Ezra, di madre cinese. Al figlio David è richiesto di sposare una donna ebrea, Leah, ma sceglie una cinese, Keilang, spingendo così la ragazza ebrea al suicidio. Alla morte del padre, le tracce ebraiche restano sulla superficie, ma la prole numerosa prodotta dalla coppia dei discendenti è ormai sinizzata. La crisi di questa cultura è rappresentata simbolicamente dalla decadenza del tempio ebraico.

Ben rappresentato, come spesso in Buck, il contrasto interculturale tra occidentali e orientali, tra modelli di religiosità differenti, con la difficoltà degli ebrei di mantenere uno status di popolo all’interno di una cultura che gradualmente e senza violenza li assimila.

Il filo conduttore, sul piano narrativo, è dato dal personaggio di Peony (Peonia), una ragazza cresciuta come serva nella famiglia di Ezra, ma trattata con umanità. Istruita, avvenente, modesta, gioiosa, ha quelle che vengono presentate come la quintessenza delle buone qualità cinesi. Tra David e Peony si instaura, fin da bambini, un rapporto particolare che eccede l’amicizia pur fraterna, ma, noto a Peony nel suo intimo, e fonte di sofferenza perché la sua condizione sociale non le consente di accedere all’amore di David, viene confessato infine da lui troppo tardi, a matrimonio avvenuto con già tre figli. Per salvarlo da una situazione difficile Peony si fa monaca buddhista, crescendo in saggezza negli anni fino a divenire consigliera della famiglia e dell’intera comunità di Kaifeng.

Sono delineate con delicatezza la personalità di Peony, la sua sofferenza interiore, la sensibilità non leziosa, la capacità di empatizzare, la bellezza non dispersa nella vanità.


[Roberto Bertoni]


[1] Cfr. Il sito del “Sino-Judaic Institute”.