Indubbiamente la musica leggera coreana fa parte
del mondo commerciale, caratterizzato dalla popolarità, dai tic delle
celebrità, dai sottocodici della moda e delle tendenze, dall’imitazione, dall'universo dei
fan, dal pettegolezzo che si sparge tra i mass media e in Internet.
Se il pop è, tra i vari generi, quello che più si
è imposto a livello internazionale nell’àmbito della cosiddetta ondata coreana
(Hallyu, 한류), che comprende anche cinema, vestiario,
serie televisive, il sottogenere forse più melodico e sentimentale è quello delle
colonne sonore dei TV drama.
Queste canzoni sono
eseguite da cantanti spesso di talento notevole. Ailee (nome d’arte di Lee Ye
Jin, 이 예진) è una di queste interpreti capaci di modulare la voce emotivamente in
modo moderno.
Le frasi delle arie sentimentali devono essere
attese e retoriche per colpire le corde emotive del pubblico. Un effetto di
rimbalzo è però che, nella semplicità del testo, è riposta la verità della
vita, come in "Goodbye My Love", il motivo scelto per questa recensione, che si
può ascoltare, vedendo in basso le parole in inglese, su YouTube. Si tratta della fine di una storia che si tenta di dimenticare, ma la persona amata riappare di continuo nella memoria, impossibile ascoltarne la voce o vederla; si esprime il proposito di sentirsi bene, sebbene sia difficile, augurandosi che chi ha lasciato possa sorridere e avere un presente soddisfacente; infine la speranza che questa situazione sia temporanea, ma allo stesso tempo forse anche la convinzione che il passato non ritorna.
A noi questa canzone è piaciuta, commuovendoci.
[Roberto Bertoni]