[The red bridge (Kildare gardens
2015). Foto Rb]
Miyazaki Hayao, Nausicaa della Valle del Vento. Giappone
1984. Musica di Joe Hisaishi
Autore anche dell’omonimo fumetto,
Miyazaki ha costruito, con questo film di animazione, un classico ecologico,
dell’avventura per ragazzi e dell’immaginazione post-apocalittica.
Dalla terza angolazione, si dispone
all’interno di una corrente giapponese, che abbiamo già avuto modo di notare
recensendo Japan Sinks. L’archetipo della distruzione naturale, socializzatosi
a partire da eventi catastrofici (terremoti, tifoni, alluvioni, tsunami), si
accompagna alla distruzione provocata dalla guerra e alla catastrofe totale
insediatasi tragicamente nell’immaginario nipponico contemporaneo a partire
dalla distruzione atomica.
In Nausicaa, la foresta nata dopo
le guerre distruttive degli umani, è popolata da insetti mostruosi in
apparenza, ma che in realtà, come si chiarisce poco per volta nel corso della
vicenda, proteggono gli alberi, che disintossicano l’aria inquinata,
assorbendone le sostanze tossiche per trasformarsi poi in pietra.
Nausicaa è un’eroina adolescente,
pilota di un aliante e biologa, una delle capostipiti, nei cartoni, del
personaggio della ragazzina al contempo temeraria e indipendente e teneramente
interessata agli affetti e alla protezione della vita.
Questa principessa della Valle del
Vento dedica la propria energia a difendere la popolazione savia e pacifista
della Valle senza esercitare violenza contro gli animali e nemmeno a danno dei
nemici. La sua impresa è ostacolata dalla crudeltà e insipienza del regni
militarizzati di Tolmechia e di Pejite, in competizione l’uno contro l’altro nel
tentativo dei Tolmechi, dettato da ignoranza, di distruggere la foresta
servendosi di un gigante, arma micidiale resuscitata dalle guerre fratricide di
mille anni prima. Nel tentativo di salvare la vita dalla catastrofe dovuta alla
bellicosità cieca, perde la vita, che le viene restituita dagli insetti giganti
che i Toltechi volevano sterminare.
La musica di Hisaishi accresce i
connotati, tanto epici quanto sentimentali ed esotici, di questo film
emotivo e disegnato con cura e fantasia, basata com’è, in parte, oltre che
sull’idioletto di Hisaishi, indubbiamente marcato e ben distinguibile, su parti
armoniche di ascendenza mediorientale, che imprimono connotati ibridati alle
scene nel deserto, oltre che su riferimenti generici a varia musica da film.
Il salvataggio di Nausicaa da parte
degli insetti Ohm, alla fine del film, somiglia al finale di Avatar, a
dimostrazione di quanto Miyazaki sia ancora influente anche in anni recenti.
[Roberto Bertoni]