23/10/15

Marina Pizzi, DIVE ELEMOSINE - 2015 (Strofe 1-5))



 ["Like tears? Or being saved by the contemplation of that water wall?" (Singapore 2015). Foto Rb]


1.


Fanciullaggini del cristallo capire

Se si è schiusi nei giri delle rondini



2.


Occasi di elemosine guardarti

Fanciullo di giochi di sismi

Anacoreti i fiori dell’altare

Dalla tara del diavolo appassiti.



3.


Donna di strapiombo questo mare

Figliolo senza tempo ed ospizio

Nerastro corridoio senza.

Meringa a merenda fu la gioia

Rubata dalla stirpe più cattiva

Dalla viltà satanica di stare

Ebbro gerundio vivere poco.

La rotta che non ho è affare nudo

Sotto il supplizio di resistenza

La stanza tutta occaso solo contorta.

Morire per la preghiera del cantico

Colmo idiota questo soffrire.



4.


Odissee di polveri questo morire

Rimato da tagliole da trappole di sangue

Dal gendarme che ha bruciato la chiave

Con la vergogna di essere bacata

Somigliante la palude che m’inghiotte

Restaurata dalla voglia di non essere

Che scivolo di giostra per sorridere

Finalmente resa al volo di partenze

Lacrimose metriche d’echi.

La lagna della porta che scricchiola

Battezza solitudine. Le rughe a catinelle

Delle bambine vecchie. Quale rantolo

Mi sarà cortese sotto le palpebre?



5.


Vermiglie croci le asole della giubba

Per passeggiate da via crucis

Tocchi alle tempie che viaggiano morenti

E la redenzione si giura in un calamaio

Per altre poesie da dileggiare, sì dileggio.

Vermiglie croci le asole della giubba




[Continua nei numeri successivi]