["Will it soon be time for forced rest?" (Singapore 2015). Foto Rb]
Randall Collins, “The End of Middle Class Work: No Morea Escapes”. In I. Wallerstein, R. Collins, M. Mann, G. Derluguian, C. Caljhoun, Does
Capitalism Have a Future?. Oxford University Press, 2013, pp. 37-70
Da qualche tempo ci siamo resi
conto che, dopo la decomposizione della classe operaia, è in atto una
destrutturazione della classe media.
Da più parti si osserva come la middle class venga sottoposta a
disoccupazione o sottoccupazione, erosione dei livelli di vita,
proletarizzazione in generale.
Il saggio di Collins ha il merito
di riportare queste dinamiche sociali al fattore economico reale, ovvero l’evoluzione
tecnologica che ha reso superflue parecchie mansioni e sta sempre più
accelerando.
Le vie di fuga da tale situazioni
si stanno esaurendo o si sono già esaurite secondo Collins.
Infatti, se inizialmente lo
sviluppo di nuove tecnologie aveva creato posti di lavoro in settori diversi da
quelli tradizionali, ciò non accade più, al contrario molti addetti divengono
ridondanti e disoccupati. Frattanto anche la globalizzazione riduce i posti
lavorativi della classe media occidentale in quanto aumenta la competizione
internazionale per mansioni simili. Né i governi sostengono l’impiego di quadri
amministrativi a tempo pieno.
Questi e altri fattori portano
Collins a prevedere una crisi di ampie proporzioni che potrebbe verificarsi
verso la metà del secolo in corso, qualora succedesse che dai livelli di disoccupazione
attuale si passasse al 50% e poi anche al 70%, col che appunto si arriverebbe
ad una “terminal crisis of capitalism around the middle of the 21st century”
(p. 58).
Il futuro? Non pare a Collins una
predizione fantascientifica che si determini una società in cui “all work is
done by computers and robots, with a few human technicians and repair personnel”.
La distopia non consisterebbe in una “Frankesteinian
revolt of robots”, bensì “the last stage of technological displacement of labor
on behalf of a tiny capitalist class of robot-owners”. Al contempo,
l’assottigliarsi dei mercati di consumo a causa dell’impoverimento porterebbe a
crisi cicliche del capitalismo. L’ineguaglianza si accentuerebbe sempre di più.
In breve, il “technological displacement of the middle class will bring the
downfall of capitalism” (p. 68).
[Roberto Bertoni]