17/09/15

Randall Collins. THE END OF MIDDLE-CLASS WORK: NO MORE ESCAPES



["Will it soon be time for forced rest?" (Singapore 2015). Foto Rb]


Randall Collins, The End of Middle Class Work: No Morea Escapes. In I. Wallerstein, R. Collins, M. Mann, G. Derluguian, C. Caljhoun, Does Capitalism Have a Future?. Oxford University Press, 2013, pp. 37-70

Da qualche tempo ci siamo resi conto che, dopo la decomposizione della classe operaia, è in atto una destrutturazione della classe media.

Da più parti si osserva come la middle class venga sottoposta a disoccupazione o sottoccupazione, erosione dei livelli di vita, proletarizzazione in generale.

Il saggio di Collins ha il merito di riportare queste dinamiche sociali al fattore economico reale, ovvero l’evoluzione tecnologica che ha reso superflue parecchie mansioni e sta sempre più accelerando.

Le vie di fuga da tale situazioni si stanno esaurendo o si sono già esaurite secondo Collins.

Infatti, se inizialmente lo sviluppo di nuove tecnologie aveva creato posti di lavoro in settori diversi da quelli tradizionali, ciò non accade più, al contrario molti addetti divengono ridondanti e disoccupati. Frattanto anche la globalizzazione riduce i posti lavorativi della classe media occidentale in quanto aumenta la competizione internazionale per mansioni simili. Né i governi sostengono l’impiego di quadri amministrativi a tempo pieno.

Questi e altri fattori portano Collins a prevedere una crisi di ampie proporzioni che potrebbe verificarsi verso la metà del secolo in corso, qualora succedesse che dai livelli di disoccupazione attuale si passasse al 50% e poi anche al 70%, col che appunto si arriverebbe ad una “terminal crisis of capitalism around the middle of the 21st century” (p. 58).

Il futuro? Non pare a Collins una predizione fantascientifica che si determini una società in cui “all work is done by computers and robots, with a few human technicians and repair personnel”. La distopia non consisterebbe in una “Frankesteinian revolt of robots”, bensì “the last stage of technological displacement of labor on behalf of a tiny capitalist class of robot-owners”. Al contempo, l’assottigliarsi dei mercati di consumo a causa dell’impoverimento porterebbe a crisi cicliche del capitalismo. L’ineguaglianza si accentuerebbe sempre di più. In breve, il “technological displacement of the middle class will bring the downfall of capitalism” (p. 68).

[Roberto Bertoni]