Positivo il giudizio di Croce su questo romanzo
pubblicato nel 1898 (seconda edizione nel 1911). Secondo Contini, si tratta di
un romanzo scapigliato, dal “linguaggio risentito”, in cui la storia “è uno
schermo d’irrazionale autorevolezza” ed originale è la sparizione di uno dei
protagonisti, assente dall’intreccio per la maggior parte della narrazione [1].
Melani mette in luce la sua modernità [2].
Si tratta di un romanzo storico in quanto gli avvenimenti
si svolgono tra le fila degli avvenimenti del 1798 e 1799 e anni immediatamente
successivi in Piemonte, con le ripercussioni del giacobinismo francese, la crisi
e restaurazione della monarchia sabauda, l’insurrezione e reazione cui seguirà anni
dopo la definitiva creazione del Regno d’Italia napoleonico (1805).
Il punto di vista è quello dei personaggi. In parte viene
rappresentato lo sconcerto del ceto nobiliare per i mutamenti che si
avvicendano rapidi. I gacobini sono dipinti con colori piuttosto foschi, ma con
vividezza emergono i riti del repubblicanesimo. Alla fine saranno vittime delle
opposte fazioni i protagonisti. La
visione storica è dunque in parte di un realismo rappresentativo, in
parte pessimista.
Il versante sentimentale svolge parte ampia nell’intreccio,
legandosi alle consuetudini della compagine familiare com’era all’epoca, ma
anche mostrandone la crisi.
Luigi e Liana vivono un matrimonio borghese e felice. Lui,
che sembra aver cambiato idea rispetto al radicalismo della prima gioventù, si
trova coinvolto suo malgrado e da quel momento scompare. Liana lo ritiene
deceduto solo con difficoltà e dopo più di un anno, accettando solo a quel
punto il corteggiamento del contino Massimo. Intercettati da un gruppo di
antigiacobini, riconosciuta Liana come moglie di un rivoluzionario, per non
essere giustiziati si danno la morte con due colpi di pistola sparati da
Massimo. Vittime, appunto. Sembra ragionevole l’idea scapigliata di Contini
anche alla luce di questo finale.
Lo sceneggiato RAI del 1974, per la regia di Edmo
Fenoglio, è disponibile su YouTube.
[Roberto Bertoni]
[1] Gianfranco
Contini, La letteratura italiana: Otto-Novecento
(1974), Milano, Rizzoli, 1998, pp. 110-12.
[2] Costanza Melani, “Una
Storia vista ‘in soggettiva’: la modernità nella Bufera di Calandra”, PDF disponibile online.