03/02/15

Wang Chao, LUXURY CAR



                                                      [The kiss (Belleville 2014). Foto Rb]



Wang Chao, Luxury Car. Cina 2006. Con He Huang, Li Li, Li Yiqing, Tian Yuan, Wu Youcai


Ci ha interessato questo film per due ragioni principali: l’umanità non melliflua con cui si accosta alle storie di vita e lo stile in presa diretta non dissimile dal neorealismo.

In una Cina di disparità sociali accentuate, tra campagna impoverita e città più prospera e tra individui che si sono arricchiti anche con mezzi illeciti e ceti popolari residenti in quartieri diseredati e ridotti in povertà, Li Qiming, un insegnante confinato in provincia da molti anni, inizialmente per ragioni politiche, in seguito per accudire la famiglia, si reca in città, a Wuhan, in cerca del figlio che non dà notizie di sé, ma che la madre vuole salutare prima di morire di una grave malattia.

Qiming va a stare con la figlia Yanhong, ufficialmente inserviente di un karaoke, ma in realtà escort nel medesimo locale e amante del proprietario He Ge, che l’ha, si intuisce, convogliata verso quella situazione. Qiming si rende conto solo gradualmente della professione della figlia e, pur rattristato, non la critica, cerca di mantenere buoni rapporti. Fa amicizia con Yiqing, un poliziotto, che lo mette sulle tracce del figlio scomparso, pur senza riuscire a trovarlo.

L’intreccio lentamente si complica ed entra in gioco la casualità (o più propriamente il destino?): il figlio di Qiming era morto in un’azione criminosa commissionata da He Ge, che se ne rende conto con raccapriccio, confessandolo a Yanhong. Frattanto Yiqing viene ucciso da He Ge perché l’ha riconosciuto come colpevole di reati commessi anni addietro. A sua volta He Ge viene ucciso per vendetta, per aver fatto malmenare un cliente del karaoke che aveva molestato Yanhong e lascia alla ragazza un assegno copioso, che le permette di tornare in campagna dalla famiglia, dove, morta la madre, darà alla luce un figlio avuto da He Ge.

L’elemento melodrammatico, svolto in parte con sottotoni di naturalezza priva di sensi di colpa nei personaggi versati a perpetrare delitti, rispecchia il gusto asiatico per il passionale e il tenebroso, nondimeno resta su un paino di credibilità realistica in un’unione paradossale di opposti.

L’umanità consiste nella tessitura delle biografie dei personaggi e dell’intreccio dei loro sentimenti reciproci, condotta con empatia e affidata alle azioni, alle inquadratura degli ambienti intesi come correlativo oggettivo, alla naturalezza dei gesti quotidiani nell'ambito di un fato che incombe e risulta più straordinario che ordinario, più innaturale che naturale, ma che i protagonisti sono costretti ad accettare, cercando di barcamenarsi con un vissuto difficile e di tirare avanti in una Cina complessa.


[Roberto Bertoni]