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Democracy or Disposability? New York. Palgrave MacMillan, 2009
L’aspetto fattuale di questo volume si riferisce agli Stati
Uniti, con variazioni e presupposti di storia sociale logicamente differenti da
quelli europei, nondimeno l’argomentazione principale e l’apparato teorico
(quest’ultimo corredato da un’utile, ampia bibliografia) sono validi anche per
chi vive sul Vecchio Continente.
Abbiamo apprezzato questo saggio soprattutto perché mette in rilievo
quanto la globalizzazione, il libero mercato e i fenomeni di flessibilità a
essi collegati, col fatto che “encode the prioritization of markets over
people” (p. 13), abbiano messo in pericolo la stabilità sociale e le
prospettive di futuro degli strati sociali meno privilegiati, tra questi i
giovani, finanche l’infanzia:
“The havoc wreaked by neoliberal economic policies can be seen
in the hard currency of human suffering such policies have imposed on children
[…]. For example, the rate of child poverty rose in 2004 by 17.6 percent [… In
the US children] ‘are 26 percent of the total population, but constitute 39
percent of the poor’” (p. 3) [L’ultimo dato è di Cesar Chelala, cfr. nota 7, p.
189].
Tanto più irresponsabilmente, dato che, sostiene giustamente
Giroux, “It is more necessary than ever to register youth as a theoretical,
moral, and political center of concern, even as it is increasingly evident that
youth are one of our lowest priorities. It is crucial to connect the current
crisis in democracy to the war against young people” (p. 21)
Oltre a individuare il problema, Giroux propone soluzioni di
resistenza e di intervento destinate a ricreare speranza e attività in
positivo, rivitalizzando una democrazia che la fase economica perdurante ha
depauperato a molti livelli. Si tratta soprattutto di responsabilizzare il
mondo degli adulti sul piano etico e sociale nonché riguardo l’esigenza di dare
forza alla democrazia invece di avvizzirla come il libero mercato ha fatto
finora.
[Roberto Bertoni]