23/01/13

Angelo Pini, INDECIFRABILE DOMANDA



Carne di cavallo spirito di freccia
la corazza sociale in pezzi,
l’equilibrio fra arco e centro
la traiettoria tira via il superfluo,          ,
il cavallo corre, sparge dietro
polvere nei luoghi obsoleti del nome,
non  c’è frattura l’occhio e la freccia
concatenati dal cuore.
Per troppe strade confuse,
ritardato il gesto,
lo scarto fra dietro e davanti
immobile,
per ripartire corre, indomato l’occhio,
factotum della freccia intravede l’indiviso,
l’esperienza d’un corpo diviso
cerca un aiuto indecifrabile,
smette di cadere nella sua vecchia ferita
sparsa nel corpo, ne ho strappato
la coercizione della sua matrice
ricostruendo qualcosa che ricorda l’umano
quel grido?
vorrei quell’urlo  ma se urlano?
e “voglio” voglio è sì
sì da qualunque corpo
occhio,
estrapolato strappato
l’indiviso lascia a mani vuote il dolore
che vorrebbe mettere le lancette all’indietro.