A cura di Folco Terzani. Milano, Longanesi, 2010
Le fotografie scattate da Tiziano Terzani, presenti nel suo archivio personale e non contenute nell’archivio di “Der Spiegel”, sono state scelte e ordinate da Folco Terzani, che ne illustra brevemente la provenienza in una NOTA conclusiva (pp. 297-99) in cui fa inoltre risalire il progetto, seguito editorialmente da Manuela La Ferla, a Tiziano Terzani medesimo, il quale lo assegnò al figlio.
Oltre la qualità e la penetrazione umana delle fotografie, colpisce la coerenza della ricerca di contatto delle popolazioni in cui Terzani visse e con le quali lavorò in Asia: Vietnam, Cina, Tibet, Giappone, Unione Sovietica, Mustang, India e altri paesi.
Il concetto di umanità permane e accompagna ogni immagine.
Il percorso politico è invece in evoluzione: dal sostegno alla lotta popolare vietnamita, alla delusione per la formulazione del comunismo secondo il modello cinese, al recupero della spiritualità degli ultimi anni.
Non c’è mai niente di banale e di scontato, né nelle foto, né nelle didascalie, scelte dai libri di Terzani e rivelatrici di un intento utopico e innovatore oltre che di un percorso che lo condusse alla scelta di un rifiuto del consumismo e di un “niente” che è “quello che ti sostiene” (p. 293).
[Roberto Bertoni]