19/12/08

ULTIMATUM ALLA TERRA


[Blue planet? Foto di Marzia Poerio]


Nel racconto FAREWELL TO THE MASTER, pubblicarto nel 1940, Harry Bates aveva immaginato l'arrivo sulla Terra di un'astronave ad alta tecnologia, da cui uscivano Klaatu, un essere in tutto simile agli umani, e Gnut, un gigante forgiato con un metallo verdastro. Ucciso Klaatu per errore e timore da un essere umano, Gnut si immobilizza e viene costruito attorno a lui un museo. Il giornalista che narra la storia in prima persona scopre che di notte Gnut si alza e compie esperimenti; poco per volta si verrà a sapere che essi sono destinati a produrre copie di esseri umani e di uno scimpanzé; infine c'è un tentativo di replicare Klaatu materializzandolo dalla registrazione dei suoni. Ottenuta la copia con l'aiuto del narratore, l'astronave riparte per il proprio paese. Le ultime parole di Gnut, senz'altro ad effetto e giunte con notevole suspense, "Il padrone sono io", rivelano che era lui l'essere evoluto e non Klaatu, pur importante tanto da ridargli la vita, ma appartenente a una specie meno evoluta. Nei contenuti scientifici, il racconto prelude alla clonazione oltre che puntare sui viaggi interstellari; e presenta una prospettiva non antropomorfica. Sul piano immaginativo, combina una storia investigativa con il fantastico attuato all'interno del quotidiano. Ben scritto, trattiene l'attenzione con stile fluido e gradevole [1].

Un film di notevole qualità, THE DAY THE EARTH STOOD STILL (1951, nella traduzione italiana, ULTIMATUM ALLA TERRA), con la regia competente e intelligente di Robert Wise, modificava la storia (tramite la sceneggiatura di E.H. North) in una direzione più sociale e maggiormente vicina agli esseri umani. Nel film il protagonista è Klaatu; il gigante è un automa e cambia nome trasformandosi in Gort. Klaatu appartiene a una civiltà più avanzata di quella terrestre, porta un messaggio di pace per gli esseri umani, cercando di allertarli alla distruzione che proverrebbe dalla continuazione dei conflitti: l'unico modo di progredire è eliminare le guerre. Tra equivoci e costretto a una clandestinità forzata, Klaatu cerca di apprendere di più sugli umani, stringe amicizia con un bambino e con la madre di questi, viene quasi tradito per ambizioni economiche e di fama da un giornalista, alla fine riesce a comunicare il suo messaggio convocando gli scienziati maggiori del pianeta, siccome i politici non avevano potuto essere raccolti tutti insieme a causa delle frizioni internazionali. Il film aveva un impatto storicamente significativo dopo la seconda guerra mondiale, valutava positivamente l'ONU, si appellava agli intellettuali per uscire dalla pastoie della politica. Familiarizzava il fantastico rendendo Klaatu fisicamente simile ai terrestri e dandogli abitudini comuni. Infine, l'astronave, fatta a disco volante era più credibile di quelle dei film commerciali, si insisteva sulla sua qualità tecnologica più che sull'impatto spettacolare.

Anche l'ultima versione a noi è piaciuta, malgrado il modello del 1951 avesse raggiunto livelli stilistici superiori se interpretato nel contesto storico anziché visto con gli occhi tecnologici del presente. La regia della pellicola del 2008 è di Scott Derrickson; la sceneggiatura di D. Scarpa; con Kathy Bates, Jennifer Connelly, Jon Hamm, Keanu Reeves, J. Jaden Smith. Effettivamente ottimi gli interpreti principali (Connolly e Reeves, quest'ultimo nella parte di Klaatu), l'aggiornamento è dato dall'assegnare a una giovane donna il compito di convincere Klaatu a non distruggere la civiltà umana: infatti, venuto in questa versione per avvertire gli esseri umani della catastrofe imminente se non faranno qualcosa per modificarla, notata la violenza dei terrestri, non gli resterebbe che l'opzione di annichilire i terrestri se la protagonista non riuscisse a persuaderlo che di fronte alla catastrofe anche gli umani sono in grado di modificarsi per il meglio. Per noi, per i quali in ogni storia l'elemento principale è l'intreccio, è una tortura dover raccontare così nel vago quel che succede, dato che si tratta di film recentissimo... Lo svolgimento dei fatti è incalzante. Il messaggio si trasforma in appello ambientalista. Ci sono due riferimenti biblici: l'Arca di Noè e la Piaga delle locuste. Buon uso degli effetti speciali. Film fantastico e di impegno. What is wrong with it, really?


NOTE

[1] Leggibile in rete a H. Bates, FAREWELL TO THE MASTER.

[Renato Persòli]