24/10/07

Marie-Louise von Franz, ALCHIMIA


[The scarab petrified. Foto di Marzia Poerio]


Tit. orig. ALCHEMY. AN INTRODUCTION TO THE SYMBOLISM AND THE PSYCHOLOGY, 1980. Edizione italiana: Torino, Bollati Boringhieri, 1984.


Continua l'escursione in opere della von Franz, sempre dense di significato e rivelatorie sul piano psicologico e più ampiamente culturale.

In questo volume, il processo alchemico è metafora del processo di individuazione, con le varie componenti della personalità, i simbolismi di centratura de sé e di combinazione delle forze inconsce dei mandala, i meccanismi di identificazione e rinascita.

Nei processi alchemici è descritta "l'esperienza interiore" sotto le vesti degli esperimenti fatti sulla materia (p. 71).

Anche la depressione può essere produttiva: se la si ascolta, quando ci siamo in mezzo, riusciremo prima o poi a mobilitare anche da lì "il livello dell'energia psichica" fino a trovare "qualche idea creativa" (p. 82) a meno che non sia già un sintomo prepsicotico nel qual caso ovviamente mobilitarla sarebbe grave.

L'attenzione si rivolge a vari simboli.

"Lo scarabeo simboleggia il Sole che sorge e la resurrezione" (p. 70).

Per gli antichi e in quanto simbolo, "la Luna è femminile, è il ricettacolo dei morti, è responsabile di ogni fenomeno di crescita e declino sulla terra, e regna perciò sovrana sul mondo corruttibile: la crescita e lo sfiorire delle piante, il movimento delle maree, il venire alla vita e il morire dipendono da lei" (p. 121).

C'è una speranza di conseguimento, nel processo di individuazione, di uno spazio interiore capace di essere immune alle ferite della vita, assimilabile, si direbbe, all'interiorità del distacco partecipe orientale:

"Se, a forza di confrontarsi e di combattare con l'inconscio, si è sofferto a sufficienza, si viene a creare nell'individuo una specie di personalità oggettiva, un nucleo che riposa in uno stato di quiete. Questo nucleo rimane tranquillo anche di fronte alle più furiose tempeste della vita. Esso è intensamente vivo, ma non agisce e non partecipa al conflitto. Coloro che hanno sofferto a lungo raggiungono spesso questa pace mentale: un bel giorno qualcosa si spezza e il loro volto assume un'espressione quieta. In loro è nato qualcosa che sta al centro, al di fuori del conflitto e oltre il conflitto", anche se poi tutto può ricominciare da capo in un altro conflitto (p. 136).


Altre note di lettura su libri di von Franz in "Carte allineate" sono in data 25-6-2007 e 4-8-2007


[Roberto Bertoni]