16/09/07

Jia Zhang-Ke, STILL LIFE


[Still with a moving hand. Foto di Marzia Poerio]


DVD Lucky Red, 2007. Il film è uscito sugli schermi nel 2006, anno in cui ha vinto il Leone d'oro di Venezia. Direttore della fotografia: Yu Likwai. Scenografia: Liang Jingong e Lu Qang. Musica: Lim Gong. Con Sanning Han, Tao Zhao, Hong Wei Wan.

La vicenda di STILL LIFE è articolata attorno a due ricerche che si svolgono a Fengjie, in Cina nella zona della diga delle Tre Gole, per costruire la quale sono stati sommersi dei centri abitati. In una delle due ricerche (raccontata nel primo e terzo capitolo della pellicola, intitolati rispettivamente SIGARETTE e CARAMELLE), arriva dalla regione dello Shanxi, dove ha un lavoro di minatore, Han Sanming in cerca della moglie e della figlia, che non vede da sedici anni; per guadagnarsi da vivere durante questo periodo si aggrega a una squadra di demolitori di case; infine trova la donna; si suggeriscono due ipotesi per la sparizione di lei, una che Han avesse comprato la moglie e li avesse separati la polizia alla scoperta dei fatti (questa è una spiegazione fornita a un collega in assenza di lei), l'altra (a quattr’occhi, dunque più attendibile) è che se ne fosse andata volontariamente; i due coniugi decidono di riprendere a vivere assieme e tornano nella loro regione. Nell'altra ricerca, narrata nel secondo capitolo, intitolato TÈ, l'infermiera Shen Hong cerca suo marito, del quale non ha notizie da due anni; lo trova per annunciargli che ha deciso di divorziare.

Cercare qualcuno in una città sommersa (dove, prima di essere ricollocata, viveva la moglie di Han) pare un'allegoria esistenziale della memoria. Simboli mnestici risulterebbero anche altri dettagli: chi scava tombe recuperando il passato (un archeologo amico del marito di Shen); chi demolisce case, distruggendo così il passato; le riprese di un auto a tratti sfuocata nella notte come i ricordi quando si tenta di recuperarli; una carrellata su una serie di orologi.

Oltre al ricollegamento col passato, si ha l'incomunicabilità. Significativa in tal senso è una battuta di Shen, quando commenta sul marito: "Il vero problema è che non mi ha mai detto niente". Scrivendo dall'Italia, ma solo per questo aspetto, non per altri, viene in mente Antonioni.

Se il cercare è simmetrico per i due racconti narrati in STILL LIFE, non solo gli esiti sono differenziati, bensì anche la collocazione sociale dei protagonisti: minatore e manovale Han e barcaiola sua moglie, è invece benestante il marito di Shen. Attraverso queste vicende, e con funzione di filo unificante dell'intreccio, ci sono riprese di esterni e interni, voci e volti di persone, scene di lavoro che mettono in luce il dissesto ecologico, l'urbanizzazione accelerata, nuove mentalità e deperimento dei modi di essere tradizionali.

Talora si prefigura, come nei sogni, un quadro che si vorrebbe diverso, ad esempio quando lo scheletro di un edificio alto e svuotato decolla come un razzo; e con la sua sparizione riappaiono i monti che in parte nascondeva. Il regista rivela che questo e altri aspetti fantastici vogliono essere un omaggio alla tradizione fiabesca della regione [1]. Il film, girato in una fase di transizione, ha scopi di registrazione; come dice uno dei personaggi, "non dobbiamo dimenticare chi siamo".

Impegnata psicologicamente e socialmente, questa storia è narrata con uno stile ricercato, fondato sull'elogio della lentezza. "Still life", del resto, significa natura morta (qui "still" è un aggettivo); potremmo però anche interpretare "vita ripresa con inquadrature fisse o pose" (un altro significato di "still" se inteso come sostantivo). In effetti, molte inquadrature sono lente nel movimento e altre si fermano per più secondi di quanto ci si aspetterebbe. A conferma, il documentario DONG, che accompagna il film, mostra lo stesso spaccato sociale attraverso il lavoro di un pittore, oltre che nelle riprese di vita reale.


NOTE

[1] "La zona delle Tre Gole è ricchissima di leggende misteriose. Io volevo rendere omaggio anche a questa tradizione. Mi piace che l'elemento surreale e quello realistico convivano" (STILL LIFE. Intervista al regista e al cast a cura di Elisa Giulidori, http://filmup.leonardo.it/speciale/sanxiahaoren/int01.htm, 6-9-2006).


[Renato Persòli]