19/07/19

Avtar Brah, DIASPORA, BORDER AND TRANSNATIONAL IDENTITIES

Chapter 8 of A. Brah, Cartographies of Diasporas, London and New York, Routledge, 1998, pp. 178-210

L’autrice elabora idee complesse, ma non si sottrae a un’esemplificazione basata in parte sulla propria identità doppia, sud asiatica e ugandese, mediata infine dalla cittadinanza inglese quando la sua famiglia, ai tempi di Amin, venne, come altri indiani e sud asiatici in generale, costretta a lasciare il paese in cui erano emigrati.

Il capitolo sulla diaspora, il confine e le identità transnazionali  mette in luce come il concetto di diaspora sia oggi legato a quello di “migrante, immigrante, espatriato, rifugiato, lavoratore ospite ed esilio”  (p. 186).

In questo contesto, l’idea di “home”, che qui rendiamo in italiaano come “luogo natio”, suddivisa tra avere un luogo natio e sentirsi a proprio agio in un luogo di residenza, si combina con quella di “dispersione”: da un lato si riscontra un desiderio di appartenenza a un luogo natio, dall’altro una critica delle origini fisse a favore di identità peregrinanti (pp. 192-193), o plurilocalizzate territorialmente, culturalmente e psicologicamente (p. 197).

Se la diaspora indica da un lato lo sradicamento, comprende dall’altro la speranza di un ricominciamento (p. 193).

Infine, è sempre tipico della diaspora il rapporto tra globale e locale (p. 195).


[Roberto Bertoni]