Londra, Orbit, 2018
La sonda spaziale cinese Chang’e 4 è
allunata sulla superficie in ombra del satellite oggi 3 gennaio 2019 alle 2.30
(Greenwich Mean Time). Si tratta di un’impresa scientifica di notevoli
proporzioni, che apporterà conoscenze ulteriori all’umanità, non da ultimo
aprendo nuove prospettive sulle origini della Terra. Allo stesso tempo è
una manovra di prestigio sociopolitico e un simbolo dello sviluppo globale, anche
planetario, cinese.
Che sarà della Cina, del mondo, dei
pianeti nel futuro? Quali risorse verranno scoperte sulla Luna? In che modo i
cinesi svilupperanno il programma lunare; e quali esplorazioni compiranno altri
paesi? Red Moon, l’ultimo
romanzo di fantascienza di Kim Stanley Robinson, propone risposte a questi e ad altri quesiti.
Il romanzo è ambientato tra un trentennio (nel 2048, un anno dopo la riacquisizione completa di Hong Kong da parte della
Cina). Lo spazio geografico si estende tra la Terra e una Luna colonizzata in prevalenza dai cinesi, che vi compiono
esperimenti botanici e ricavano minerali, oltre a gettare le basi per ulteriori
esplorazioni del cosmo e soprattutto per la missione in preparazione verso
Marte.
Sulla Terra, il gruppo dirigente della Cina
comunista è diviso da lotte intestine. Una fazione di ispirazione popolare di
sinistra, guidata clandestinamente da una giovane donna, Chang Qi, prende corpo;
e alla fine del volume si nota la compatibilità di questo movimento con altri tendenti
verso una democrazia autentica in parti non
comuniste del pianeta Terra.
Chang Qi, figlia di un ministro cinese, che
è stata esiliata sulla Luna per isolarla politicamente, viene ricondotta sulla
Terra perché ha concepito un figlio sul satellite, il che è proibito da un sistema politico designato come distopico anche se non descritto in modo
grottesco, anzi se ne sottolineano l’astuzia e la sottigliezza nel gestire il
dominio.
Fred Frederick, un tecnico statunitense
che lavora per una ditta di comunicazioni svizzera, resta invischiato in un complotto
che lo vede accusato di omicidio nei confronti di un dirigente comunista di alto
livello sulla Luna. Assieme a Qi, con l’aiuto del poeta e presentatore
televisivo Tao Shu, cultore della lirica tradizionale cinese e del Feng Shui,
Fred ripara sulla Terra, iniziando qui un’Odissea di fuga condotta da Qi, che
li riporta infine sulla Luna e di qui verso l’ultima fuga in direzione di un
imprecisato punto terrestre e di un non dichiarato destino che speriamo di
leggere in una prossima puntata di questa storia densa sul piano dei rapporti
umani, del noir e dell’anticipazione
politica e scientifica.
Tre sono i leader di spicco della storia
cinese degli ultimi settant'anni secondo Kim Stanley Robinson: Mao Zedong, Teng Xiaoping e Xi Jinping: di
quest’ultimo si sottolineano tre aspetti principali, ovvero il sollievo dalla
povertà fornito a milioni di persone; l’impegno per migliorare l’ambiente (che in
Red Moon è riuscito); la campagna
contro la corruzione, pur se condotta più per mantenere il Partito Comunista in
posizione egemone che per convinzione etica prevalente.
La Cina non viene delineata in modo
occidentaleggiante. C’è uno sforzo autentico, da parte dell’autore, di leggere
la storia e la cultura cinese il più possibile dall’interno, con citazioni da autori cinesi e
rispetto antropologico e sociologico.
[Roberto Bertoni]