["A balcony compelled against the wall...". (Lerici 2018). Foto Rb]
41.
nel tiretto del mio rigagnolo
vado a spasso
regista del mio
loculo.
per miglioria curo un
balcone
coatto contro il muro
tanto per fingere
la genesi del petto a
mo’ di rondine.
la foga per la perla
della rotta
la lascio alla bàlia
carica di latte.
42.
nell’idillio del polso con il cuore
nel covo delle luci
che non servono
la nuca muore.
in realtà un manico
di sangue
aiuta a resistere col
senso
sovrano sull’arietta
della diva
vanissima. un
sillabario corto
sparisce nella tasca
del pezzente
tedio, di te non so
dire
nemmeno il nome
meglio
del teschio nella
scodella che c’insegue.
43.
una miserrima rotta di condotta
con santità al minimo
dell’office,
qua tale rimane lo
zero nudo
dottore di sé senza
guarire
né tori infilzati né
lucertole al buio.
io altrove svellerei
l’angolo
verso stoviglie di
leccornìe strapiene
se del burrone è
frutto il piede desto.
44.
il loquace animaletto della sostanza
ha il braccio breve
non inaugura
né il salto né la
stretta,
quasi imbroglia la
sopravvivenza
con l’anfiteatro del
livido del parco
coma.
45.
come si fa a lucidare gli stivali
se il fango è così
prossimo?
[Le strofe precedenti sono sui numeri scorsi di Carte
Allineate]