17/09/18

Hayao Miyazaki, IL CASTELLO NEL CIELO

Giappone 1986. Titolo originale: 天空の城ラピュタ. Musica di Joe Hisaishi


Il film, ancora vivace e fruibile nella contemporaneità, ripercorre i motivi miyazakiani della condanna delle sfrenate ambizioni militari, della dissipazione ecologica e della mancanza di solidarietà e affetti.

I due bambini protagonisti, Sheeta, principessa dell’isola di Laputa sospesa nel cielo, e Pazu, apprendista ferroviere, si trovano coinvolti in una lotta contro il laputiano in incognito Muska, che vuole far risorgere i robot massacratori e la potenza letale dell’apparato militare laputiano, ottenuta tramite tecnologie avanzate, l’esercito terrestre che vorrebbe impadronirsene, e un gruppo di pirati che alla fine si alleano coi ragazzini e li proteggono. 

Lieto fine, naturalmente, con sconfitta dei malvagi e coronamento dell’affetto tra i giovanissimi, ma non senza aver attraversato traversie e difficoltà.

Il riferimento a Swift è esplicito, citato nel corso della pellicola. Implicito quello al “Castello dei Pirenei” (1959) di Magritte.

Il cristallo magico con cui Sheeta si libra nell’aria ci pare un elemento archetipico, radicato nell’arcano del mondo minerale del mito tradizionale e unito alle tecnologie avanzate.

Colpiscono sempre il disegno nitido e il colore dei film di questo regista geniale, come pure l’accompagnamento musicale calzante ed emotivo di Hisaishi.


[Roberto Bertoni]