05/05/18

Gianni Morelli, ROSSO AVANA




Lugano, ADV, 2016



Il romanzo si svolge nel 1958, in dicembre a cavallo del nuovo anno, in concomitanza con l’avanzare della rivoluzione castrista, realizzata infine il primo gennaio del 1959.

Rosso Avana significa passione, sentimenti, sangue, rivoluzione, a detta dell’autore in un’intervista radiofonica.

In effetti il romanzo dipana questi vari fili, intrecciando principalmente due storie, quella della truffa di un sedicente Principe di Bisanzio che, col suo falso entourage, concede titoli nobiliari a pagamento; e quella di una morte in un albergo, un incidente, o forse un’autodifesa, da cui fugge la cameriera indiziata, Alicia, che vive di qui altre tre vite, camuffandosi, per occultarsi alla giustizia, sotto varie identità e in ambienti sociali compositi. Le due storie principali si congiungono nelle ultime pagine, con un lieto fine che porterà la ragazza e il falso Principe protagonisti fuori di Cuba verso una salvezza.

La ricostruzione della Cuba degli anni Cinquanta è uno dei meriti di questo romanzo, che rappresenta quella realtà con cura e non senza ironia e umanità.

La rivoluzione resta tra le quinte, ma è onnipresente, costituendo il momento epocale di una nuova vicenda per l’isola e la sua popolazione.

Sia il giallo che le storie d’amore sono costruiti con sequenzialità e buon gusto.


[Roberto Bertoni]