Sottotitolo: A Guide to Our
Future. I ed. 2015. Londra, Penguin, 2016
Mason conduce una requisitoria a sfavore nel neoliberismo, ribadendo, come
altri, che ha impoverito e creato ineguaglianze, ma aggiungendo che è un
sintomo della scarsa vitalità del capitalismo. Da qui svolge un’argomentazione
sulla possibilità di superamento di questo sistema economico e sociale.
Il discorso si fonda non solo sull’ingiustizia legata al neoliberismo, ma
anche e soprattutto sulla sua inadeguatezza a rispondere ai bisogni di masse
umane sul pianeta in modo adeguato.
In particolare, Mason ritiene che sarà lo sviluppo tecnologico a spingere
in direzioni che conducano a superare il capitalismo attuale. Le ragioni sono
tre:
1.
“Information technology has reduced the need for work”;
2.
“Information goods are corroding the market’s ability to form prices
correctly”;
3.
“We’re seeing the spontaneous rise of collaborative production” (p. XV).
Si dà la possibilità, con lo sviluppo tecnologico, e la produzione sempre
più computerizzata, oltre alle collaborazioni internazionali via Internet,
anche sul piano delle idee, di produrre merci in modo gratuito, un’idea che
potrebbe diffondersi anche alla produzione materiale.
Un nuovo sistema economico e sociale sarà reso possibile anche
dall’accrescimento universale dei livelli educativi e non tanto dalla classe
operaia tradizionale, quanto dagli individui responsabilizzati che
costituiscono i nuovi materiali umani, alternativi al sistema vigente.
[Roberto Bertoni]