Procede magro il cielo ischeletrito dalle
finestre opache
cucino l'aria sulla bombola del gas al fuoco
le fantasie elettriche
stravedo un giallo antimonio che sulle
corde stendo
vestiti di vecchi inciampi impiccati
tramutati invisibili oramai latitano nelle
lune su misura
delle gabbie che inchiodano modi
vedo il sangue scorrere avido di feste
mentre riplasmo il
cielo nero in una legge marziale di luce