[Chinese detail (Ixelles 2011). Foto Rb]
Shi Qing, Lady of the Dinasty. Cina
2015. Con Fan Bing Bing, Joan Chen, Leon Lai Ming, Ning Jing, Wu Chun, Wu Gang
Fondato su
un episodio storico dell’VIII secolo, quello di Yang Guifei, sposa prima di Li
Mao, figlio dell’Imperatore Xuanzong della dinastia Tang, poi, dopo essere
stata inviata in un Monastero Taoista, sciolto il primo matrimonio, divenuta
moglie dell’Imperatore medesimo perché da lui concupita, infine uccisa per
ordine imperiale perché, forse ingiustamente, accusata di aver avuto parte in una congiura, il
rapporto del film con la realtà storica è piuttosto vago e tende a dare un
ruolo femminile protagonista all’eroina, considerata al tempo una delle quattro
donne più belle della Cina, qui impersonata da Fan Bing Bing con
signorilità.
La storia di Yang Guifei viene melodrammatizzata nella pellicola, che modernizza la protagonista, rendendola innamorata del
primo marito e costretta a sposare l’Imperatore contro la propria volontà. Fedele
ai principi confuciani del buon governo, si autoimmola nel film per salvare il
secondo marito dalla rovina provocata da una congiura istigata dal cugino di
lei, congiura cui Yang Guifei appare invece estranea.
Sebbene il
film non vada troppo in profondità, e punti più alla spettacolarità e a toccare
corde emotive che alla ricostruzione documentaria, si avvale, oltre che di
attori validi, di una notevole sceneggiatura d’ambiente. Memorabili, per esempio,
le scene del gioco del polo a cavallo. Ha collaborato alla regia Zhang Yimou; e
ci pare di poter individuare un suo contributo, o per lo meno un omaggio di Shi
Qing nei suoi confronti, nella scena del festeggiamento della vittoria all’inizio,
con masse di soldati in schieramento geometrico e il palco elevato su cui la
principessa danza, che ricordano la coreografia dei Giochi Olimpici di Beijing
da parte di Zhang Yimou.
Tra le
recensioni, equilibrata nel giudizio, oltre che dotata di un sommario dell’intreccio,
si veda quella di Love HK Films.
[Roberto Bertoni]