01/03/16

Colin Goh e Yen Yen Woo, SINGAPORE DREAMING





 [The taxi, the house and the condo (Chinatown, Singapore 2016). Foto Rb]


Colin Goh e Yen Yen Woo, Singapore Dreaming. Singapore 2006. Con Serene Chen, Alice Lim, Richard Low, Yeo Yann Yann, Dick Su, Lim Yu Beng

In “Paved with Good Intentions”, i registi e sceneggiatori di Singapore Dreaming, Colin Goh e Yen Yen Woo, scrivono: “‘The 5 Cs of cash, condo, car, country club, credit card’. It is the Plan, which imposes a conclusion on you, and you work in order to make all the pieces fit. A bus stop advertisement I saw recently said it best: ‘We spend all our youth chasing money, and when we attain it, we spend all our money chasing youth’. A Dream, on the other hand, carries you on its wings to worlds that your heart and mind have never known” [1].

Da qui l’idea, ironica, del sogno del titolo di questo film che, in verità, mette in rilievo semmai il contrario, l’aspirazione alle “5 C” di cui sopra di molti singaporiani, stressati e afflitti dalla lotta per restare a galla e farsi strada in una società in cui il carrierismo, stando a questa pellicola, ha un ruolo importante.

I protagonisti, appartenenti alla stessa famiglia, provengono dalla classe medio bassa, o ceto popolare come lo si chiama oggi in Italia. Condivisione di un appartamento in un condominio non certo lussuoso. Il coniuge della figlia degli anziani proprietari ha lasciato l’esercito per farsi strada, ma ha difficoltà a ottenere una promozione. La fidanzata dell’altro figlio ha finanziato il suo soggiorno negli USA, da cui torna senza avere conseguito una laurea. Alla morte del padre, il funerale vede un litigio e una distribuzione, da parte della madre, dell’eredità secondo criteri di giustizia sociale e di merito. La madre va a vivere con l’unica protagonista animata da criteri etici, la fidanzatina che ha rotto col figlio più giovane.

La pellicola si tiene su toni da commedia e mette in luce il modo di vivere e gli ambienti, oltre che i rituali e le abitudini quotidiane, della società singaporiana.


NOTE

[1] Si tratta di un saggio concepito per il volume Singaporeans Exposed: Navigating the Ins and Outs of Globalization, Traverse City, Michigan (USA), 2000.


[Roberto Bertoni]