Abolito il liquido
istante mi rivolgo al tempo
che dura sasso,
demolisce l’adesso
identificato senza
successione di altri proseguimenti
adoro l’adesso che
muore ingenuo
pensa di sopravvivere
nell’ultima nota
di copertina
oramai usurata dalla
frenesia, corre
senza scrupoli di
leggerezza la mente nuda
insegue questa futile
umanità
in quelle ore produce
scintille
usurando occhi che
rischiano
lacrimare cinicamente
senza grazia
tradotta in corpi
fissanti liti
abolite di serie
rivendicano
costruendo pugili di minuti
caotici in furtivo
stato
che scoppia dentro
corazza
disgregando l’insipido
orologio
in modalità di
sveglia
pateticamente avida
del continuo esilio
non ha mai
frequentato le occasioni del bene