01/05/15

THE THREE-BODY PROBLEM: LA NUOVA EPOPEA SPAZIALE DI STAMPO CINESE



[From a Chinese shop window (Paris 2014). Foto Rb]





































Un pluripremiato romanzo di fantascienza cinese è approdato in Occidente: si tratta di The Three-Body Problem (prima ed. cinese 2006), il primo capitolo della trilogia scritta da Liu Cixin, tradotto in lingua inglese da Ken Liu (New York, Tor Books, 2014).

Questa “nuova epopea spaziale” coinvolge la Terra, un pianeta alieno (Trisolaris), e le rispettive civiltà, lontane fisicamente e culturalmente, ma accomunate da un futuro di possibile distruzione che toccherà all’una o all’altra, a distanza di 450 anni. Il motore della vicenda è una scoperta scientifica che permette a una scienziata terrestre d’inviare una richiesta d’aiuto allo spazio remoto. La studiosa, vittima di un buio capitolo della storia cinese, lancia un messaggio in codice a chi nell’universo fosse in grado di ascoltarla: chiede di conquistare la civiltà umana, ritenuta ormai senza speranza.
   
Oltre a essere una space opera, il romanzo è definibile come hard science fiction: quella fantascienza dal carattere più fortemente scientifico e tecnologico che emerge fin dal titolo, richiamando un problema di meccanica classica fondato sull’interazione gravitazionale di tre corpi. Questi non sono altro che i tre soli che, gravitando intorno al pianeta Trisolaris, rendono le condizioni di vita sullo stesso particolarmente difficili. I suoi abitanti sono quindi costretti ad abbandonarlo e l’occasione viene offerta  proprio dalla richiesta d’aiuto terrestre.

La scientificità del testo non ne intacca l’efficacia narrativa, al contrario, contribuisce a produrre immagini di grande bellezza. Esemplare in questo senso è un “computer umano” ideato nel corso di un videogioco che sarà centrale per lo sviluppo degli eventi: grazie al sollevamento e all’abbassamento di bandiere migliaia di soldati funzionano come bit, riescono a riprodurre la potenza computazionale di un computer e vengono uccisi dal proprio sovrano in caso di malfunzionamento; questa scena, efficace dal punto di vista sia esplicativo che estetico, è stata interpretata come una rappresentazione metaforica della forza lavoro cinese, spesso sacrificata in nome del progresso.

La marcata presenza di contenuti scientifici (reali e immaginati) può dare l’impressione di un’apparente noncuranza per lo sviluppo dei personaggi e per la componente umana della vicenda, che al contrario contiene un’importante riflessione sui valori dell’uomo e sul suo precario posizionamento rispetto all’universo: se da un lato la narrazione della recente storia cinese ne fa emergere la  bassezza morale, dall’altro la sua vulnerabilità viene sottolineata in relazione a una natura maestosa e a leggi fisiche immutabili.

Al di là della struttura fantascientifica dell’opera, è la sua matrice cinese che ne determina l’unicità. Viene infatti raccontato con crudo realismo un paese che, grazie a questo genere nato come prodotto d’importazione occidentale e considerato da molti come letteratura per bambini, riesce a parlare di sé. È proprio la Rivoluzione Culturale, infatti, che fa da sfondo alle vicende (si tratta di un capitolo di storia che non di frequente è conosciuto in occidente o trattato apertamente dalla letteratura tradizionale), e che compare insieme ad alcuni problemi che la Cina di oggi si trova a dover affrontare.

In questo senso, l’immaginazione e la creatività che contribuiscono alla creazione di un testo narrativo sono elementi vitali per la fantascienza made in China: in un panorama letterario spesso soggetto a limitazioni, i lettori cinesi trovano in essa una fonte d’intrattenimento, una valvola di sfogo, e soprattutto uno spazio in cui poter convogliare quelle riflessioni, voci critiche e aspirazioni di cui la letteratura tradizionale non si fa sempre portavoce. È come se lo stesso alieno, togliendo credibilità al testo letterario, rendesse possibile la trattazione della realtà cinese in tutti i suoi aspetti. Anche grazie a questo elemento, oltre a un universo grandioso caratterizzato da leggi fisiche eterne, The Three-body Problem racconta la Cina di ieri e di oggi, che non è poi così distante, e che con le sue problematiche e fragilità riesce a essere incredibilmente attuale. Riscoprendo nell’alieno la propria immagine riflessa e osservando la realtà di oggi e di ieri da una prospettiva futuristica, il lettore, cinese od occidentale, può immaginare futuri possibili ed eventualmente evitarli.


[Chiara Cigarini]