Ed. originale giapponese 1948. Traduzione inglese di E.G. Seidensticker. Londra, Secker and Warburk, 1983
Storia di una famiglia giapponese tra il 1936 a il 1941, The Makioka Sisters, il cui intreccio è
dettagliatamente descritto su Internet,
si incentra sui personaggi femminili, le sorelle Tsuruko, Sachiko, Yukiko e
Taeko, ciascuna delle quali rappresenta una diversa sfaccettatura dell’etica e
del comportamento: la prima più severa e distaccata; la seconda solerte e in
grado di esprimere un lato emotivo e uno razionale con equanimità; la quarta,
la più giovane, da un lato più occidentalizzata nelle aspirazioni di
indipendenza e lavoro, dall’altro spregiudicata e individualista sul piano
della personalità. La protagonista è la terza, Yukiko, che rappresenta il problema su cui
si incentra il romanzo a livello dell’intreccio: trovarle un marito, ricerca
che si concluderà, non senza parecchie traversie, con un lieto fine.
Non si tratta di un problema secondario e banale, perché
si articola su vari settori della rappresentazione sociale. In primo luogo, la
ricerca di uno sposo confacente costituisce, per la famiglia, come per l’interessata,
un fattore chiave nel mantenimento dello status sociale altolocato che sta
invece perdendo e che alla fine del libro si rivela chiaramente come
appartenenza non più alla classe borghese più elevata, bensì alla classe
medio-alta, per cui il matrimonio col rampollo architetto di una famiglia aristocratica
risulta infine valido. In secondo luogo la ricerca è accompagnata da un vivo
desiderio di trovare un partner psicologicamente adatto e capace di garantire
affetto oltre che benessere a Yukiko. In terzo luogo, i vari incontri combinati
(miai, parola lasciata in giapponese
nel testo) con candidati potenziali allo sposalizio, servono a rivelare le
ipocrisie e i segreti della società del tempo; la realtà, non di
rado tumultuosa, dei fatti dietro il galateo sereno dei
personaggi. In quarto luogo, si mette in rilievo l’identità nipponica
tradizionale di Yukiko, che va dal modo di vestire, all’introversione, alla
timidezza di fronte agli sconosciuti, alla gentilezza estrema, allo stesso
tempo affiorando una cocciutaggine silenziosa, una determinazione a scegliere
chi le sarà davvero adatto.
Strano come gli avvenimenti storici restino molto sullo
sfondo e in sordina, in anni così cruciali per il Giappone, dal punto di vista
politico, con l’invasione della Manciuria, la fondazione dello stato fantoccio
del Manchukuo e il conflitto sino-giapponese, ridotto a un “Chinese incident” i
cui connotati precisi non vengono mai dati nel romanzo, anche se le conseguenze
economiche risultano abbastanza evidenziate; oltre agli altri eventi di
espansione, militarizzazione, posizionamenti politici interni, fino a Pearl
Harbour su cui si chiude il libro.
Presente invece l'inclemenza della natura, con un terremoto, un tifone alluvionale, malattie gravi e difficili da curare.
Marcate, inoltre, l’identità giapponese in opposizione a
quella occidentale (un tema ricorrente in Tanizaki); e la differenziazione di
classe e i pregiudizi a essa legati, con ponti tra la classe alta e la piccola
borghesia lanciati solo dal personaggio di Taeko, che finirà col restare
incinta di un ragazzo qualsiasi, diciamo così, perdendo però il figlio nel
parto e sposandolo in ogni caso.
[Roberto Bertoni]