13/05/15

Junichiro Tanizaki, THE MAKIOKA SISTERS


Ed. originale giapponese 1948. Traduzione inglese di E.G. Seidensticker. Londra, Secker and Warburk, 1983


Storia di una famiglia giapponese tra il 1936 a il 1941, The Makioka Sisters, il cui intreccio è dettagliatamente descritto su Internet, si incentra sui personaggi femminili, le sorelle Tsuruko, Sachiko, Yukiko e Taeko, ciascuna delle quali rappresenta una diversa sfaccettatura dell’etica e del comportamento: la prima più severa e distaccata; la seconda solerte e in grado di esprimere un lato emotivo e uno razionale con equanimità; la quarta, la più giovane, da un lato più occidentalizzata nelle aspirazioni di indipendenza e lavoro, dall’altro spregiudicata e individualista sul piano della personalità. La protagonista è la terza, Yukiko, che rappresenta il problema su cui si incentra il romanzo a livello dell’intreccio: trovarle un marito, ricerca che si concluderà, non senza parecchie traversie, con un lieto fine.

Non si tratta di un problema secondario e banale, perché si articola su vari settori della rappresentazione sociale. In primo luogo, la ricerca di uno sposo confacente costituisce, per la famiglia, come per l’interessata, un fattore chiave nel mantenimento dello status sociale altolocato che sta invece perdendo e che alla fine del libro si rivela chiaramente come appartenenza non più alla classe borghese più elevata, bensì alla classe medio-alta, per cui il matrimonio col rampollo architetto di una famiglia aristocratica risulta infine valido. In secondo luogo la ricerca è accompagnata da un vivo desiderio di trovare un partner psicologicamente adatto e capace di garantire affetto oltre che benessere a Yukiko. In terzo luogo, i vari incontri combinati (miai, parola lasciata in giapponese nel testo) con candidati potenziali allo sposalizio, servono a rivelare le ipocrisie e i segreti della società del tempo; la realtà, non di rado tumultuosa, dei fatti dietro il galateo sereno dei personaggi. In quarto luogo, si mette in rilievo l’identità nipponica tradizionale di Yukiko, che va dal modo di vestire, all’introversione, alla timidezza di fronte agli sconosciuti, alla gentilezza estrema, allo stesso tempo affiorando una cocciutaggine silenziosa, una determinazione a scegliere chi le sarà davvero adatto.

Strano come gli avvenimenti storici restino molto sullo sfondo e in sordina, in anni così cruciali per il Giappone, dal punto di vista politico, con l’invasione della Manciuria, la fondazione dello stato fantoccio del Manchukuo e il conflitto sino-giapponese, ridotto a un “Chinese incident” i cui connotati precisi non vengono mai dati nel romanzo, anche se le conseguenze economiche risultano abbastanza evidenziate; oltre agli altri eventi di espansione, militarizzazione, posizionamenti politici interni, fino a Pearl Harbour su cui si chiude il libro. 

Presente invece l'inclemenza della natura, con un terremoto, un tifone alluvionale, malattie gravi e difficili da curare.

Marcate, inoltre, l’identità giapponese in opposizione a quella occidentale (un tema ricorrente in Tanizaki); e la differenziazione di classe e i pregiudizi a essa legati, con ponti tra la classe alta e la piccola borghesia lanciati solo dal personaggio di Taeko, che finirà col restare incinta di un ragazzo qualsiasi, diciamo così, perdendo però il figlio nel parto e sposandolo in ogni caso.


[Roberto Bertoni]