Uno due forse arrivo spento
forse luce penso,
era così vicina che il buio arretrava
di mestiere parlo dell’ombra indebolita
fa da calza allo spavento,
forse d’abbraccio muoio stordito
ogni mattino farsi scavalcare dal tempo giovane,
farsi inondare da uno stordido antiorario
dietro la scia navigo a occhio crudo
forse di bellezze cotte di vanità
ne ho pieno il corpo a pressione
forse la misticanza di desideri al verde
sentivo muovere nella bocca l’olio
scivola grasso il gioco,
forse continuo a ridere per aprirmi all’inaccesibile
per cenere della madre superata
faceva capolino il ma svanisce l’immobile
perché il tempo da giovane
il sasso fora l’amore se questa
è la miseria mi tuffo dal trampolino
l’alluvione elimina cose proibite