23/12/12

Angelo Pini, FISSO I MURI COME PAGINE VUOTE

Scrivo fissato scrivo ancora
senza fermarmi fisso
sempre di più
non ne posso fare a meno
ripeto gesto ripeto ho
male più forte scrivo
riscrivo continue parole
continuamente in viaggio anche
di notte la testa in fermento
malvive ed esausta mano
si usura di fioretto
sulla pagina digitale
schizzo senza sporcarmi apparente
frettoloso, ricominciano a
sfuggire le masse amorfe delle idee
cui lavoro 24 ore da
sveglio da sogno
come un benzinaio immetto
continuamente benzina
o selfservice notturno
dormo la testa continua
senza arrivare a una fine
continua, mente
rimandate a forze latenti
inattive da anni scatenate
incrociano nella ressa i versi
che tacitamenti uniti nel nulla
scrivo fra 2 correnti, vivere,
e vivere per ridare vita a
quella massa di defunti
che camminano intorno a me
vedovo dello spleen