UK e Francia, 2012. Sceneggiatura
di Tom Stoppard. Con Keira Nightley, Aaron Johnson, Jude Law, Kelly MacDonald.
È un film
articolato, per via della sceneggiatura di Stoppard, secondo criteri tanto
teatrali quanto cinematografici, che sfrutta le possibilità del palcoscenico
senza ignorare gli effetti speciali, ma non utilizzando questi ultimi in
direzione di una spettacolarizzazione banalizzata, come spesso si constata
invece nei film commerciali, bensì per accreditare il concetto di illusione
della messa in scena, con un richiamo alle avanguardie e fornire frattanto una
lettura piuttosto fedele del testo di Tolstoj e una ricostruzione realistica
quanto a costumi e comportamenti.
Si invertono
talora le parti tra cinema e teatro, come quando la scena della corsa a cavallo
e della caduta di Vronskij, per eccellenza destinata all’aperto, si svolge
nello spazio chiuso del teatro. L’angolazione cui viene sottoposto il pubblico
di questo film è talora quella dello spettatore teatrale, quando gli eventi si
svolgono sul palcoscenico, talaltra, alla Pirandello (o si dovrebbe dire alla
Stoppard, che già in ROSENCRANZ AND GUILDERSTERN ARE DEAD inseriva elementi di
metateatro), chi guarda la pellicola vede il pubblico del teatro con la trasposizione
tra recitante e spettatore.
Non che tutto ciò
ostacoli lo svolgersi ordinato dell’intreccio e la comprensione, che resta
chiara e trattiene l’interesse mentre stupisce in positivo per la
sperimentazione formale, innestando un meccanismo di osservanza della continuità e rottura delle
attese del trito che in troppe pellicole contemporanee si sono fatte sempre più
simili alle presunte realtà corrispondenti a cliché rappresentativi ripetuti allo stremo.
I temi di
tradimento, valori etici, perdono, passione, gelosia, vendetta,
anticonformismo, ipocrisia dell’alta società, disperazione individuale,
suicidio sono ben espressi in questa versione cinematografica.
Restano inoltre la quadruplice modellizzazioni dell'atteggiamento nei confronti del rapporto di coppia, con spazio dedicato
non sono a Anna e Vronskij, ma a Karenin, Stiva, Levin e Kitty.
È un bel film.
[Roberto Bertoni]