[Buddha
Maitreya (Bongeunsa, Seoul 2011). Foto Rb]
Jack Kornfield, BOUDDHA MODE
D’EMPLOI. Titolo originale: The wise heart: A guide to the universal teachings
of Buddhist psychology (2008). Parigi, Belfond, 2011
Monaco di scuola Vipassana, istruito da Ajahn
Chah, quindi rientrato in Occidente, psicologo e fondatore del Centro Buddhista
di Rockfort in California, Kornfield spiega in questo libro i principi della
meditazione e della pratica intese a un orientamento di vita teso verso la libertà interiore, termine che dice di
preferire, immaginiamo nella traslazione da Est a Ovest, a quello di risveglio.
Nella consulenza psicologica, il Buddhismo in
quanto conoscenza interiore, coincide con la ricerca della psicologia
occidentale, da cui però si allontana nell’obiettivo di domare il desiderio. I
punti di divergenza e coincidenza si alternano nei metodi perseguiti dal
Buddhismo, con cui si punta sull’attenzione
nei confronti delle pulsioni originate in ultima analisi dalla brama; si insiste sulla concentrazione;
si sviluppa la ragionevolezza che spinge a riconoscere quanto è più valido,
sano e tale da produrre felicità di contro al malsano e negativo; si trasformano
le emozioni negative in positive; viene utilizzata la compassione verso sé e
gli altri come scopo e come terapia.
Il concetto di peccato
è sostituito a quello di cecità. E
una delle differenze tra psicologia buddhista e occidentale è l’attenzione agli
stati mentali di per sé, da cui consegue l’insegnamento di come sradicare
quelli apportatori di tristezza, ansia, danno per sé e per gli altri e facilitare
la presenza di quelli che guidano verso il benessere interiore, sono dunque
terapeutici: saggezza, fiducia, flessibilità, amore, integrità, discernimento,
generosità.
I vari aspetti delle Quattro Nobili Verità e
dell’Ottuplice Sentiero vengono adottati per la cura e l’analisi. Così pure il
concetto del Non Sé, ovvero la fine dell’identificazione con le esperienze
compiute, il distacco, almeno in quei casi in cui, suggerisce Kornfield, tale idea non si scontri con
patologie o personalità che ne verrebbero aggravate invece che guarite.
La consapevolezza è essenziale, ma Kornfield osserva che a volte in Occidente l’eccesso di
pensiero prevale su ciò che più conta, cioè l’esperienza diretta.
Il procedimento di acquisizine della
consapevolezza passa attraverso vari principi
di trasformazione: il riconoscimento, l’accettazione, l’investigazione, la
non identificazione.
[Roberto Bertoni]