09/09/12

Jack Kornfield, BOUDDHA MODE D’EMPLOI



[Buddha Maitreya (Bongeunsa, Seoul 2011). Foto Rb]


Jack Kornfield, BOUDDHA MODE D’EMPLOI. Titolo originale: The wise heart: A guide to the universal teachings of Buddhist psychology (2008). Parigi, Belfond, 2011


Monaco di scuola Vipassana, istruito da Ajahn Chah, quindi rientrato in Occidente, psicologo e fondatore del Centro Buddhista di Rockfort in California, Kornfield spiega in questo libro i principi della meditazione e della pratica intese a un orientamento di vita teso verso la libertà interiore, termine che dice di preferire, immaginiamo nella traslazione da Est a Ovest, a quello di risveglio.

Nella consulenza psicologica, il Buddhismo in quanto conoscenza interiore, coincide con la ricerca della psicologia occidentale, da cui però si allontana nell’obiettivo di domare il desiderio. I punti di divergenza e coincidenza si alternano nei metodi perseguiti dal Buddhismo, con cui si punta sull’attenzione nei confronti delle pulsioni originate in ultima analisi dalla brama; si insiste sulla concentrazione; si sviluppa la ragionevolezza che spinge a riconoscere quanto è più valido, sano e tale da produrre felicità di contro al malsano e negativo; si trasformano le emozioni negative in positive; viene utilizzata la compassione verso sé e gli altri come scopo e come terapia.

Il concetto di peccato è sostituito a quello di cecità. E una delle differenze tra psicologia buddhista e occidentale è l’attenzione agli stati mentali di per sé, da cui consegue l’insegnamento di come sradicare quelli apportatori di tristezza, ansia, danno per sé e per gli altri e facilitare la presenza di quelli che guidano verso il benessere interiore, sono dunque terapeutici: saggezza, fiducia, flessibilità, amore, integrità, discernimento, generosità.

I vari aspetti delle Quattro Nobili Verità e dell’Ottuplice Sentiero vengono adottati per la cura e l’analisi. Così pure il concetto del Non Sé, ovvero la fine dell’identificazione con le esperienze compiute, il distacco, almeno in quei casi in cui, suggerisce  Kornfield, tale idea non si scontri con patologie o personalità che ne verrebbero aggravate invece che guarite.

La consapevolezza è essenziale, ma Kornfield  osserva che a volte in Occidente l’eccesso di pensiero prevale su ciò che più conta, cioè l’esperienza diretta.

Il procedimento di acquisizine della consapevolezza passa attraverso vari principi di trasformazione: il riconoscimento, l’accettazione, l’investigazione, la non identificazione.

 
[Roberto Bertoni]