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A cura di / Ed. Roberto Bertoni.
Address (place of publication): Italian Dept, Trinity College, Dublin 2, Ireland. Tel. 087 719 8225.
ISSN 2009-7123
09/03/12
Geling Yan, THE UNINVITED
[Twinned Shanghai in Paris. Foto Rb]
Geling Yan, THE UNINVITED. Londra, Faber, 2006
Nata a Shanghai nel 1958, giornalista negli anni Settanta, emigrata negli Stati Uniti nel 1988, Geling Yan è autrice di numerosi romanzi, tra i quali THE LOST DAUGHTER OF HAPPINESS (2001) e THE THIRTEEN FLOWERS OF NANJING (2006), quest’ultimo sull’assedio di Nanchino del 1937, libro da cui è stato tratto il film del 2011, di Zhang Yimou, THE FLOWERS OF WAR.
THE UNINVITED è il primo romanzo che ha scritto direttamente in inglese. Si tratta di una satira della società cinese in sviluppo rapido quanto alienante.
Corruzione generalizzata a Pechino e mercato dell’edilizia inquinato, frodi, eccessi del cibo, un banchetto in cui i tavoli sono costituiti dai dorsi di giovani donne, scioperanti che non ottengono giustizia, ragazze costrette a lavorare come masaggiatrici e dispensatrici di erotismo: questi e altri elementi sono rappresentati e derisi nel romanzo.
Il tono è rapido e immediato. Scritta nel presente, questa narrazione in terza persona parla in flussi di discorso indiretto libero con molto dialogo, un registro linguistico colloquiale, un registro ironico.
Il protagonista, Dan Dong, perso il lavoro, si spaccia per giornalista in modo da partecipare a banchetti raffinati, in cui i reporter invitati ricevono bustarelle (letteralmente delle buste con dentro denaro), ufficialmente per il loro disturbo, in realtà per scrivere articoli addomesticati, favorevoli a chi finanzia quei pasti. Si imbatte in Happy, una giornalista che ha capito il suo gioco e, mentre lo spinge a pubblicare dei veri articoli dato che ne ha la stoffa, lo ricatta minacciando di denunciarlo se non le presenterà un autore importante da lui conosciuto a un banchetto e con cui lei aspira a entrare in contatto. Alla fine sarà la moglie, Little Plum, una ragazza di paese che rappresenta l’invariabilità del tempo e delle virtù positive, a mettere involontariamente la polizia sulle sue tracce, da cui consegue l’arresto, ma anche la fama, dato che verrà intervistato in tv e i suoi articoli potranno forse essere pubblicati.
Mentre mantiene un andamento spigliato, picaresco a tratti, il romanzo non rinuncia alla raffigurazione dell’umano non solo nelle negatività, ma anche nelle contraddizioni per cui la ragazza massaggiatrice, per esempio, è animata da sentimenti autentici e altruisti per il protagonista; il poliziotto che lo arresta è un tipo onesto; Dan Dong è giustificato dal suo background di povertà.
[Roberto Bertoni]