05/03/11

Sean Redmond, STUDYING BLADE RUNNER

Si tratta di un breve saggio di carattere didattico, rivolto a studenti universitari, avente per argomento il film di Rydley Scott sui replicanti che tornano sulla Terra dal pianeta in cui si trovavano per reclamare vendetta dal loro creatore per la breve vita loro assegnata, dal che si dipana un intreccio giallo in una Los Angeles futura descritta come ibrido di culture occidentali e orientali, battuta da pioggia implacabile, inquinata, imbarbarita.

Ascritto da Redmond a classico contemporaneo sulla scorta della definizione di Scott Bukatnam, BLADE RUNNNER viene individuato come momento di rottura rispetto agli stereotipi del genere fantascientifico di stampo utopistico, che inverte muovendo già nel 1982 in territori distopici che oggi si sono fatti più pressanti.

Anche il finale, in cui il protagonista innamoratosi di una replicante riesce nella versione originale del 1982 a fuggire nella natura con un'indicazione di speranza, è stato mutato dalla versione Director's cut del 1992, in cui il personaggio di Deckard resta a Los Angeles e scopre di essere anch'egli un replicante.

Se il film appartiene a vari generi, l'aspetto fantascientifico viene designato da Redmond in base soprattutto alle iconografie che lo accomunano ad altre opere, anzi ne fanno un esempio insigne per immagini di macchinari di nuova impostazione, trasporti e architetture futuristiche.

Se la decadenza della città, pur nel suo assetto tecnologico avanzato, indica la distopia dell'urbanizzazione, è la disumanizzazione anche biologica a caratterizzare la tematica prettamente fantascientifica di questa pellicola, col tema dei replicanti simili a uomini ma artificiali in quanto macchine costruite da esseri umani, eppure più funzionali di loro riguardo le prestazioni muscolari e mentali; e creature in cerca, come del resto da FRANKENSTEIN in poi, di un riconoscimento e di un'anima.

Tra gli elementi del linguaggio cinematografico di BLADE RUNNER che ne costituiscono l'idioletto, si nota una somiglianza rispetto a Hollywood per il compito assegnato al protagonista di sgominare i nemici; ma anche un'infrazione dei cliché hollywoodiani nell'ambiguità degli aspetti umanizzati dei replicanti e nei toni noir.

Alienazione, perdita di un luogo di riferimento sicuro, contrasti di classe, visione negativa del capitalismo, questioni di identità, società multiculturale sono tutti aspetti ideologici marcati nel film, che si presenta dunque come un'opera di impegno.

[Renato Persòli]