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A cura di / Ed. Roberto Bertoni.
Address (place of publication): Italian Dept, Trinity College, Dublin 2, Ireland. Tel. 087 719 8225.
ISSN 2009-7123
09/10/10
Marina Pizzi, L’INVADENZA DEL RELITTO, 2009 [91-100]
[A presumed horizon due to memory of home behind the mountains. Foto di Marzia Poerio]
91.
estasi e cipressi quando il ricordo
compone presupposti di orizzonti.
92.
l’ardore della spugna è una cascata,
non basta un girarrosto per non essere solo
sul posto della ruota quadrata.
io mi chiamo ad osservare le cesoie
pareggiare l’erba clandestina.
così il dolore delle mani artiche
ammanettano la casa delle fate
dove si stemma il mare in un pertugio
d’ombra. tu sei la mitica madre
della transenna che delimita l’orto
per braci di fiaccole natali.
il sole meridiano ha la carcassa per anello
presunto fato. su per la lanterna
magica del verbo c’è il bastone del pastore.
ridammi questo gioco che io possa
sconvertire l’oasi egoista. non mi attendo
che posta minatoria dalla cicala che non
vuol morire né attendere l’inverno.
93.
in un pieno di egemoni marsupi
non nacqui infelice. la cerimonia
dell’alba della nuca non dette gioia.
le mascotte dei giovani ventri
erano trionfali. le penitenze
delle ore al tempio sapevano
di orride reliquie. la sacra crudeltà
è l’amarezza del credo del povero.
si campa poco per intuire
la genesi cattiva dell’indice.
tu non andare da folle o da stilita
per intuire la libertà del rantolo
o la cometa sminuzzata dalla frottola.
94.
in pace allo spogliatoio non sono mai stata
né in guardaroba ho trovato un vestito
barometro del mio umore.
l’ancella della sabbia
deve subire un conclave
di buchi neri.
nulla da ridere davvero in un vanesio
cigolio di porte.
95.
sotto la foggia mobile delle paludi
di sale, le sabbie mobili inghiottono
la noia del mio giorno. l’allegria
di chi può è una bestemmia intitolata
all’intonaco del prigioniero. bambole del
tetro fantasticano sogni a mongolfiera
tetri. l’odore della cena è l’ultima smorfia
per il rapace che fiaccola ferito. sotto
la spocchia della notte vuota
muore la fretta dello zelo d’alba.
96.
vaga giostrina di una bambina cieca
quando l’errabondo strofina la gaia scienza.
in mano al tatuaggio della morte
Giano bifronte non avrà più visi
né il sodalizio con la cornucopia.
qui si ammette di morir daccapo
insieme alle manette della ruggine
regina. in poco alfabeto un arsenale
di lucciole vermiglie.
mia madre ha una paglia al dito
per ricordarsi di morire.
97.
è sceso il fato sulla fabbrica sinistra,
tutta una vita a debordare il tempo
nella noia. faccendiera del nulla
aspetto il mio turno per timbrare
l’uscita. scissa in rantolo la cometa
di natale. tutto sciatto di briciole
il mio tempo quando al buono pasto
aggiungo il pasto. nulla credente
mi affaccio sulla tormenta del tempo.
a scapicollo rinfaccio la mia nascita
di iuta appena asciugata, stretta nel secco.
la marea della giubba mi dà la marea.
sono solo una donna strabica
gavetta nella garitta.
98.
nella moria dove cala il vento
la stagnazione. il dover del loco
di farsi restauro alla resistenza.
è miracolando il dolo
che si sente l’anima che soffoca. ossa
chetate starsene nell’eremo del tombale
senno. qui si blatera perché fu cattivo
il sogno, l’erba vizza di un cancello
senza casa. tu morrai al marino
strazio della tempesta, nello stanzino
del gioco di tuo figlio tu clandestino
mortale alla funzione della finzione.
99.
agguati vermigli il tuoi coraggi
assisi nella grotta partigiana.
e non basta la loro compagnia
per barare la fronte del soldato
che muore.
tutte in catene le ceneri del fato
conseguente mestizia un’ecatombe
nel breve di una zolla. qui non conta
il talamo del raggio agio promesso
d’una resistenza infante.
100.
il mulino dell’ora fertile
quando ad ammalarsi è un tizio di pioggia
accudisce un canestro di ortiche
benigne sulla scena della notte
la morte ottusa che sconnette i nidi.
fosse così il tuo rantolo
questa bestemmia che rotola
sul letto sterminato del coma
patrigno in mano all’alba che non canta.
appuntito il mito di rinascere
fa la messa al corpo chiuso
al sospiro di renderti felice.
Questa serie di strofe conclude il poemetto l'INVADENZA DEL RELITTO. Le sezioni 1-90 sono state pubblicate su "Carte allineate" in data 3-11-2009, 15-12-2009, 19-1-2010, 3-2-2010, 3-3-2010, 7-4-2010, 9-5-2010, 23-6-2010, 3-7-2010, 9-9-2010.