13/02/10

Bianca Madeccia, ALLA LUNA


[Moonlight on the borders of morn. (Wicklow 2010). Foto di Marzia Poerio]


Dal 1990 al 2002 Bianca Madeccia è stata redattrice di “Avvenimenti” (ora "Left"). Tra le sue opere recenti: L'ACQUA E LA PIETRA, Faloppio (CO), Lietocolle, 2007; TEMPO (plaquette d'arte a tiratura limitata con foto di Carlo Porrini) e DEI TRE MODI DEL CAMMINARTI, Napoli, Il filo di Partenope, 2009. Qui sotto, riprodotto da Bya1608, un suo testo scritto: ALLA LUNA. Da un lato interessa di per sé questa poesia in quanto documento in versi da leggersi, una rimitizzazione del rapporto con la luna (con titolo leopardiano) e al contempo un suo ridimensionamento moderno; con lo scambio tra farsa e tragedia, due facce dello stesso meccanismo affabulativo e reale; e un'invocazione all'astro frenata dalla consapevolezza dell'"adolescenziale" e del "ripetuto". Dall'altro lato, qui la si propone anche perché il testo acquisisce la propria pienezza estetica solo in contatto con gli altri due media utilizzati: la sonorità, ovvero le musiche originali e la voce recitante di Alberto Napolitano, e il video di Marcantonio Lunardi. Per una fruizione complessiva si rimanda dunque alla URL indicata in questo capoverso [RB].


ALLA LUNA

Un guerriero zen
innamorato della morte
parla parla parla
mentre mostra le cicatrici alla luna
per farla invaghire di sé'
- Vedi? Vedi?
Potrei morire domani se solo volessi -

L'astro non risponde
e osserva dall'altro
questa eternamente mimata
vicenda adolescenziale
- Agli umani piace recitare.
Che ne sanno loro
di una vita infinita?
Che ne sanno loro
della morte eterna?
Ci sono state altre ere glaciali
né migliori né peggiori di questa
Tutto il resto è teatro.

- Una tragedia
quando si ripete due volte
diventa
farsa