05/08/08

Michele Ranchetti, POESIE SCELTE EDITE E INEDITE


["If one writes, one does not live". Is this an epitaph for writing, or rather for living?. Foto di Marzia Poerio]


Michele Ranchetti, POESIE SCELTE EDITE E INEDITE, Verona, Anterem Edizioni, 2008,

Aggettivi. Si entra nel libro di Michele Ranchetti, accolti da un susseguirsi scenografico di aggettivi: breve, lungo, vivo, chiaro, cauto, fermo, quasi una danza che nelle sue figure svela ciò che era in posizione arretrata e, tuttavia, lo nasconde al passo successivo. D’altronde, i sostantivi che sostengono tale aggettivazione: idea, mano, luce, mente, gioia, paura, presenza e assenza svelano che esiste un movimento fra astratto e concreto, che costituisce la struttura portante della visione di Ranchetti. Il movimento elicoidale di aggettivi e sostantivi produce l’assoluta equivalenza dell’astratto e del concreto. Ci troviamo così a valutare con Ranchetti che terra e caduta, ardore e morte, violenza e diritto si palesano con la medesima valenza, a nulla vale la loro distinzione metodologica, poiché nella vita, nella percezione, nella rappresentazione tutto si mescola in un solo luminosissimo polverone di barocca memoria: “nubi della ragione”, appunto. Se tutto è riconducibile all’essere, tutto è riconducibile alla formalizzazione di tale essere. Ragione e sentimento costituiscono i poli tra cui si attua il dialogo tra una vita vissuta consapevolmente e una vita male intesa. Precetti, indicazioni morali tracciano il percorso, poiché un percorso giusto esiste, anche se fra mille insidie. In fondo l’errore è nella pretesa che le definizioni siano univoche, che le risposte siano esaurienti, che il percorso da seguire sia univoco. Ranchetti, a partire dalla denuncia di Wittgenstein dell’esistenza degli errori filosofici, formula una personale risposta, un suo personale tracciato formale, di ricerca all’interno della forma sintattica, che gli consente di consegnarci un diario esperenziale paragonabile alle scritture autobiografiche di Sant’Agostino e di Ignazio de Loyola.

Il tempo è una componente essenziale del percorso che si attua attraverso la rappresentazione. La forma ha per suo contrappasso la percezione (di sé e dell’altro) che si attua ripetendosi. Richiamare alla mente ciò che è stato percepito, riproponendolo come rappresentazione senza che l’oggetto esterno sia ancora presente, consente a Ranchetti, sulle orme di Freud, di ritrovarlo, di convincersi che è ancora presente. In questo consiste la modalità di un movimento del pensiero che rende conciliabili concreto e mentale, fisico e metafisico, pur in un anacronismo della contingenza.

Se si scrive non si vive. Se si è in presenza di scrittura, si è in assenza di vita, eppure questa serve a quella e viceversa. Non si convoca la morte all’interno della scrittura poiché sede sperimentale? Scrivere è esperire anche l’impossibile, il paradosso. È farsi carico dell’intersezione fra i limiti stessi delle cose. Movimento a elica crea una schiuma di parole che fa da ponte, capace di sostenere, lì dov’è la frattura fra elementi e concetti eterogenei, il corpo dell’essere umano.

[Rosa Pierno]



DUE TESTI DI RANCHETTI


1.

Il vivo e il morto sono i soli viventi
alla cui lotta assisto: precaria
categoria che libera la folle
decisione all’intendere: vivere
a un solo termine, pietà
per quanto rimane, sola
dottrina il mirabile: acquisto
rivalità di estremi innaturale:
a questo cede la prossima salute
di domini verbali e la passione
dell’uno contro l’altro vive.



2.

I

La previsione non può avverarsi se coincide
con il presente: la poesia si annulla
nell’esistente, la ragione penetra
solo nell’oggi.

II

La previsione non si avvera nell’esistente,
come a volo trascende questa sorte, si libera
d’essere necessaria e conferma
ogni cosa ogni volta se il confronto
non ha misure

III

La ricerca scompare nella sabbia
come il rivolo d’acqua che si estingue:
se riappare è per altri e tu che guardi
vedi solo la fine di un tragitto.
poi vedi l’acqua ferma.


NOTA

Il testo qui recensito è vincitore del Premio Speciale della Giuria Opere Scelte – Regione Veneto.