15/06/07

Piera Mattei, NOTE SU CIBO E POESIA. (2. LE METAFORE ALIMENTARI NELLA POESIA DI EMILY DICKINSON)


[A crumb in alien light. Foto di Marzia Poerio]

2.1. IL PANE, LA MENSA

"Domani imparerò a fare il pane. Così puoi vedermi con le maniche rimboccate, a impastare farina, latte, lievito ecc... con molta grazia" (giugno 1845).

"Stavo facendo una torta con Maggie, quando vidi venire un gran buio, e non mi riebbi che tardi nella notte" (agosto 1884).

Tra l'adolescente che con divertimento si osserva in un nuovissimo ruolo di donna e la persona stanca che descrive i primi reali sfioramenti della morte, così spesso già immaginata, sono trascorsi circa quarant'anni.

Durante quarant'anni dobbiamo vederla, Emily, mai troppo distante da quel dovere-piacere così materiale, così spirituale di produrre da ingredienti informi le forme materne del pane. Sappiamo, perchè lei stessa si compiace di raccontarlo, che a suo padre non piacevano che le torte e il pane fatti da lei: "Delle pagnotte gemelle sono appena nate nel mondo, sotto i miei auspici - splendide figliole, l'immagine della madre".

A Amherst, cittadina del Massachusetts, nell'economia e secondo l' etica puritana di una famiglia benestante come erano i Dickinson, era previsto che le donne della casa provvedessero a fare il pane, a cucinare, a riordinare, a cucire i vestiti. Lei detesta cucire e fare le pulizie ma si dedica con gioia e meraviglia all'orto e certo non sdegna l'ampia cucina soleggiata di Main Street. "Impasta il pane in cucina... e intesse raggi di sole nella sua poesia", scrive di lei un'amica intorno al 1858, quando già da qualche anno i Dickinson erano tornati nella grande casa del nonno. Riflessioni e rime originalissime sarebbero per caso nate al ritmico agitarsi dei polsi dentro la pasta lievita? E' un'immagine che rappresenta il vero miracolo dickinsoniano, la corrispondenza tra la minuta realtà quotidiana e la più alata spiritualità.

Questo processo, convocare alla mensa della poesia gli elementi del lessico più prosaico, in Emily è naturale, è magico. E' unicamente in lei, non lo ritrovi in altri poeti contemporanei, non è neanche sospettabile nella scrittura femminile delle sorelle Brontë.

Per quanto molto presto un amico-maestro le avesse fornito i libri di Ralph Waldo Emerson (che poi aveva addirittura incontrato di persona ospite a casa dei suoi), il trascendentalismo di cui quel poeta era il teorico, sorta di mistica fede nella volontà dell'individuo, nello spirito che plasma la natura, della supremazia del noumeno sul fenomeno, la sfiora appena. Echi trascendentalisti si ascoltano nella poesia 1223, dove il parallelismo tra apparecchiare il pranzo - "fuori" e "dentro" - presuppone il primato dell'interiorità, della mente. Ma questo concetto di derivazione kantiana è espresso in modo concreto,visualizzabile. La filosofia morale di Emily - perchè ci sono in lei toni definitori, enunciativi ( basti considerare i frequenti incipit che intendono rendere l'essenza di un concetto, ad esempio la lirica 1547) - parla per folgorazioni, per immagini che ignorano gli ingombranti nessi logici e sono invito alla festa, non alla predica domenicale.

In altre poesie Emily addirittura capovolge con humour e sensualità la proposizione emersoniana: tra la forma della vita e la vita c'è la stessa differenza che tra un liquore rimasto quietamente chiuso nella forma di una bottiglia, e il liquore che torna liquido, a dare gusto, euforia, sulle labbra (1101).

La grande familiarità con la Bibbia e gli Inni le fa incontrare i consacrati simboli quasi inconsapevolmente. La Cena come centro della liturgia cristiana, nutrimento dello spirito, può mutarsi in gioco di parole, ardito trapasso di concetti e contesti che sfiora la blasfemia (1651)


2.2. LA BRICIOLA

La parola crumb, briciola, che noto come termine eminentemente dickinsoniano, come parola insostitubile ripetuta in contesti diversi, non è forse l'ironica traslazione dell'ostia, del piccolo frammento di pane che nutre per sempre? Senza forzare il senso, l'innocente briciola non ha mai rimandi innocenti. Partiamo dall'aggettivo crumbless, senza briciola, inventato per descrivere, dalla prospettiva di un uccellino, la mano deludente, distratta della padrona che ha deciso di trascurarlo (941). La mano svanisce lontana, priva di nutrimento e il piccolo animale cade in un deliquio che nelle sue intenzioni di vittima presa di dipendente amore, si muta in adorazione. Poesia enigmatica, riferimenti a una realtà chiusa, appassionata le cui sfumature ci sfuggono per sempre, alimentando anche in noi una particolare adorazione da astinenza.

Altrove (328) i rapporti s'invertono, l'offerta di una briciola è fatta a un uccello libero e felice di volare, che ha appena consumato il suo rapido pasto di carne: "non sapeva che l'avevo visto / spezzò un verme in due parti / e se lo mangiò crudo..."

Quanto a enigmi e metafore stravaganti - soprattutto se pensiamo che Emily visse la maggior parte della vita dentro le mura della casa parentale - "As the Starved Maelstrom laps the Navies…" (872) non conosce confronti. Qui incontriamo una tigre che placa un poco il suo appetito con una "briciola di sangue". La metafora eucaristica ha subìto il più impensabile, esotico estraniamento, la fame di cui si parla assume connotati ferini, estremi, ricondotti nel finale, con ironiche allusioni, nell'ambito dei ben noti codici ("bacche di Domingo" sono la frequente metafora riferita agli occhi dell'amica-cognata Sue). In "A little Bread - a crust - a crumb…" (159) il pane è posto nella sua naturale relazione al vino, ma la simmetria si presenta con sproporzione "una briciola... una damigiana". Briciole di pane e vino abbondante si rivelano nella seconda strofa di questa lirica come simboli rispettivamente di un po' di fama e di un amore pungente e dolce. "Briciole e gloria", il moralismo è travolto dalla visionarietà (1659): dei progetti orgogliosi restano disgustosi avanzi, i corvi li ispezionano con ironico grido, poi volano sui campi di grano, gli uomini se ne nutrono e muoiono.

1223

Who goes to dine must take his Feast
Or find the Banquet mean -
The Table is not laid without
Till it is laid within.

For Pattern is the Mind bestowed
That imitating her
Our most ignoble Services
Exhibit worthier.

1223

Chi va a un banchetto porti con sé la gioia
o troverà misera la festa -
la tavola non è pronta all'esterno
se dentro non è pronta.

Per modello ci è data la mente
e imitandola
i più umili servizi
mostrano più dignità.

1547

Hope is a subtle Glutton -
He feeds upon the Fair -
And yet - inspected closely
What Abstinence is there -

His is the Halcyon Table -
That never seats but One -
And whatsoever is consumed
the same amount remain -
1547

La speranza è un raffinato buongustaio
che si nutre di quanto è giusto
e tuttavia osservata dappresso
in lei quanta continenza!

La sua mensa serena
non fa accomodare che uno solo
e quanto si consuma
rimane della stessa quantità.

1101

Between the form of Life and Life
The difference is as big
As Liquor at the Lip between
And Liquor in the Jug
The latter - excellent to keep
But for extatic need
The corkless is superior -
I know for have tried

1101

Tra la forma della vita e la vita
la differenza è grande
come tra il liquore alle labbra
e il liquore nella bottiglia.
Quest'ultimo è ottimo conservarlo
ma per le necessità dell'estasi
è eccellente la bottiglia aperta
lo so perchè l'ho provato.

1651

A Word made Flesh is seldom
And tremblingly partook
Nor then perhaps reported
But have I not mistook
Each one of us has tasted
With ecstasies of stealth
The very food debated
To our specific strength -

A Word that breathes distinctly
Has not the power to die
Cohesive as the Spirit
It may expire if He -
"Made Flesh and dwelt among us"
Could condescension be
Like this consent of language
This loved Philology

1651

Una parola fatta carne è di rado
e con tremore accettata
neppure è riferita
ma se non sono in errore
ognuno di noi ha assaggiato
con estasi segreta
il cibo pensato
per la sua propria forza.

Una parola che distintamente respiri
non può morire
aderente allo spirito
può spirare all'unisono se Lui
"Si fece carne e abitò tra noi"
sarà condiscendenza
come questo consenso del linguaggio
l'amata Filologia!

941

The Lady feeds Her little Bird
At rarer intervals -
The little Bird would not dissent
But meekly recognize

The Gulf between the Hand and Her
And crumbless and afar
And fainting, on Her yellow Knee
Fall softly, and adore -

941

La padrona nutre il suo uccellino
a intervalli più radi
l'uccellino non si ribella
anzi riconosce con mitezza

la distanza tra lui e la mano
è senza briciola e svanisce, lontana
sulla zampa giallina
piano piano si inchina, e adora.

328

A bird came down the Walk -
He did not know I saw -
He bit an Angleworm in halves
and ate the fellow, raw,

And then he drank a Dew
From a convenient Grass -
And then hopped sidewise to the Wall
to let a Beetle pass -

He glanced with rapid eyes
That hurried all around -
They looked like frightened Beads, I thought -
He stirred his Velvet Head

Like one in danger, Cautious,
I offered him a Crumb
And he unrolled his feathers
And rowed him softer home -

Than Oars divide the the Ocean,
Too silver for a seam -
Or Butterlies, off Banks of Noon
Leap, plashless as they swim.

328

Un uccello scese sul sentiero
non sapeva che l'avevo visto
spezzò un verme in due parti
e se lo mangò crudo,

quindi da un'erba adatta
bevve rugiada -
poi di lato saltò sul muro
per dare il passo a uno scarafaggio

guardò con fretta in giro
con occhi rapidi,
sembravano, pensai, chicchi spaventati
allungò la testa di velluto

come fosse in pericolo, con cautela
gli offersi una briciola
lui dispiegò le penne
e volò al suo riparo -

più leggero dei remi che dividono il mare
troppo argenteo per lasciare un solco,
o come le farfalle dai confini del meriggio
saltano silenziose mentre battono l'ali.

872

As the Starved Maelstrom laps the Navies
As the Vulture teazed
Forces the Broods in lonely Valleys
As the Tiger eased

By but a Crumb of Blood, fasts Scarlet
Till he meet a Man
Dainty adorned with Veins and Tissues
And partakes - his Tongue

Coooled by the Morsel for a moment
Grows a fiercer thing
Till he esteem his Dates and Cocoa
A Nutrition mean

I, of a finer Famine
Deem my supper dry
For but a Berry of Domingo
And a Torrid Eye.

872

Come il Maelstrom affamato afferra le navi
come l'avvoltoio molestato
fa strazio di covate in valli solitarie
come la tigre appagata

da una sola briciola di sangue, digiuna scarlatta
finché incontra un uomo
ornato di vene e di tessuti deliziosi
e consuma il suo pasto, la sua lingua

calmata dal bocconcino per un attimo
diventa qualcosa di più feroce
finchè giudica datteri e cacao
mezzo di nutrimento

io per più acuta fame
giudico fredda la mia cena
solo per una bacca di Domingo
e uno sguardo ardente.

159

A little Bread - a crust - a crumb -
A little trust - a demijohn -
An keep the soul alive
Not portly, mind! but breathing - warm -
Conscious - as old Napoleon,
The night before the Crown!

A modest lot - A fame petite -
A brief Compaign of sting and sweet
Is plenty! Is enough!
A Sailor's business is the Shore!
A Soldier's - balls! Who asketh more,
Must seek the neighboring life!

159

Un pezzetto di pane, una crosta, una briciola
una piccola aspettativa, una damigiana
possono mantenere l'anima in vita
non regalmente, bada! ma che respiri calda
cosciente, proprio come Napoleone
la notte prima dell'incoronazione.

Un successo, un po' di fama
scaramucce di punture e tenerezza
è molto, è quanto basta.
Il marinaio badi alla costa,
il soldato ai proiettili! Chi chiede di più
lo cerchi nella prossima vita!

1659

Fame is a fickle food
Upon a shifting plate
Whose table once a
Guest but not
The second time is set
Whose crumbs the crows inspect
And with ironic caw
Flap past it to the
Farmers Corn
Men eat of it and die

1659

La fama è cibo sfuggente
su un piatto che scivola via
su una tavola dove
l'ospite è servito una volta
non la seconda
le briciole le ispezionano i corvi
e con ironico gracchiare
battono le ali via verso
il campo di grano
gli uomini se ne cibano e muoiono.


Le traduzioni dei testi sopra riportati sono di Piera Mattei