22/04/07

Annamaria Ferramosca, TRE INEDITI



[Oh the furze, or gorse, or broom. That most poetical of flowers... Foto di Marzia Poerio]















Qui di seguito, col consenso dell'autrice, tre inediti depositati.


1

SARAI FAMOSA

accende la stanza intera, dal video
frenetica
la tua pelle in moto, giovane e inerme
aggredisce
invaso da suoni lucidi il corpo
inconsapevole trasmuta
sintetico

Come hanno potuto dileguarsi
tutte le fiabe che ti avevano nutrita
arretrare tutte le leggende
addensarti Nausicaa iperflessuosa
nel moto convulso che ti svela
occhismarrita efémera di una notte
fragile di troppa attesa

Poi ti sembra di udirlo, dal buio
oltre l'ultima fila, il fruscio
qualcosa-qualcuno
che s'allontana

Raccolgo da terra braccia, gambe
ti riassemblo a fatica
per un altro palco


2

La figlia del suicida è invincibile
giovane quercia di un giuramento
ha una collana d'occhi sul petto
la voce chiara
Il passo nel buio è vendicato
poiché il seme ha dato un frutto prodigio
felice inversione del cigno nero in bianco
(il lago apre un cuneo d’onde al suo passaggio)

La figlia del suicida non permette
ad alcuno di perdere d'equilibrio
prevede le oscillazioni, annulla
in voce ogni tremito direzionale:
figlia, madre, barra terrestre
(terra dove vibra l’inconsistenza del commiato)

Si innalzi pure il livello delle acque
è qui una regione percorsa dalla grazia
inaccessibile al furore


3

Avessi avuto figlie
le avrei chiamate con nomi di fiori
Amarilli Artemisia Ninfea risvegliate dal mito
Salvia Veronica Eufrasia benedictae

Nel giardino dei giorni, un fiore quotidiano
con cui ridere del mondo e cantare riordinando la casa
- ragnatele smagliate dall'urto dolce del canto -
mi sarebbe bastato, anche se
i fiori mai rivelano il loro breve segreto
solo a sera raccontano
aromistupori del giorno
e il più giovane in boccio può interrogarti
sul senso ambiguo del fuoco
e tu non puoi che rispondere
serve alla civiltà

Petali fuori posto avrei sistemato
aerei ikebana avrei insegnato
ceduto a nuove geometrie-autonomie
sofferto pure dello sconfinare
di profumi ribelli
Fior di progetti avremmo ideato
perché i fiori sanno di simmetrie e fantasticano
di volatile rugiada e foreste imbattibili
le nostre asimmetrie e dismisure
trasferite sui rami, ingoiate dai venti
I fiori accettano
la brevità del colore, lo spegnersi
del fruscio vitale al tramonto

Lasciarmi sfiorire
appoggiata a uno stelo filiale
attendere
sull'orlo dei calici la fioritura



Il reale e il simbolico, il linguaggio e i suoi contenuti si integrano in queste poesie.

Nel testo 1, il corpo femminile e la consapevolezza della fine delle illusioni si trasformano in allegoria di una teatralità, dell'allestimento che è la poesia nel suo proporsi alla lettura; il corpo "trasmuta" come fa la letteratura nell'avvicendarsi da una rappresentazione alla prossima; la fragilità sembra dominare la scena; il tono è leopardianamente notturno.

Nel testo 2, l'esperienza pare inizialmente psicologica (la "figlia del suicida"), ma nell'avanzare dell'argomentazione e per scie di immagini si prospetta come complessa allegoria della metamorfosi del femminile dal nero in bianco, da morte a rinascita, in una regione che è frattanto metaletterariamente di "grazia" e irraggiungibile dal "furore". Quasi l'arte redimesse il vissuto anche più negativo. Il sogno pare la cifra di queste figurazioni.

Nel testo 3, è esplicito il riferimento ai miti, si riflette sul "senso ambiguo del fuoco", che è fonte di civiltà, ma anche, precisa l'autrice in una lettera allo scrivente, "persistere del fuoco delle guerre". Il contesto, si aggiunge qui, potrebbe rappresentare al contempo qualcosa del profondo, forse l'archetipo della luce interiore, il raccoglimento illuminato del sé. I fiori vengono citati in varie loro accezioni di "aromistupori", vitalità, ribellione, progettualità. Fiorire e sfiorire, osservandosi farlo dai margini della scena, ecco il destino della vicenda terrestre.

Annamaria Ferramosca ha vinto recentemente il Premio Astrolabio (conferito dall'Accademia Galileiana di Pisa). Altri suoi testi sono stati pubblicati su CARTE ALLINEATE, 1, in data 22-1-2007.


[Roberto Bertoni]