Milano, Mondadori, 2002
Nel 1875, al Circolo di Granada, c'è un furto: vengono rubate le casse di monete d'oro ivi custodite dalla classe dominante, ritenute più sicure che in una banca; è stato ucciso un custode che cercava di fermare il ladro. Si sospetta fin dall'inizio che il mulo del merciaio ambulante Homero Luís sia carico delle monete del furto. Homero percorre la strada tra Granada e Murcia in territorio desertico, col progetto di imbarcarsi a Cartagena per Napoli, accompagnato da Mariana Lopez, la quale ha deciso di cambiare vita e sposarsi a Murcia. C'è un filo di ostilità tra i due; e il sospetto di lei che sia lui l'autore del furto. Homero e Mariana incontrano un frate, anch'egli in viaggio per Murcia, ricevono l'assoluzione, c'è una promessa di matrimonio. I banditi li incrociano. Colpiscono a pugnalate Mariana e il frate e accoltellano nelle costole Homero, che riesce a giungere a Murcia dopo averli uccisi, all'osteria della Paloma Bianca, dove siamo stranamente nel ventesimo secolo con sorpresa di Homero e degli astanti, i quali poco per volta, dal racconto di Homero, si rendono conto di trovarsi di fronte a una replica dei fatti ottocenteschi di cui c'è memoria nell'osteria e documentazione nelle biblioteche. Homero portato in ospedale muore. Il mulo si era avviato per conto suo e non verrà mai trovato. La prefazione e la postfazione dell'autore indicano che è stato l'oste a raccontare questa storia fantastica all'autore.
Il racconto ha le connotazioni del fantastico non spiegato, che in questo caso si installa su un gap temporale; e si dice che il fatto è, per quanto enigmatico, realmente avvenuto. Il magico scaturisce anche dalla luna piena, dall'allusione a licantropi e fenomeni strani.
La riflessione è sul senso della morte e della vita, con un autore anche etico.
La narrazione si svolge prevalentemente sotto forma di dialogo, antiretorico, secco, in certi casi con un linguaggio sottostandard, tra personaggi picari suggeriti in parte dall'ambientazione ispanica.
Rientra nella ricerca di Malerba sulla verità narrativa e la sua relatività.
[R. Bertoni]