[Spezia from St George castle, 2018. (Foto Rb)]
Filippo Paganini, I giorni del 1968. Sottotitolo:
Un anno di cronaca e storia spezzina. La Spezia, Giacché, 2018
A cinquant’anni dal movimento del 68, senza
nulla togliere alle pubblicazioni che ogni dieci anni storicizzano quel
periodo, non ultima e importante per esempio la serie di supplementi del
quotidiano Il Manifesto di quest’anno,
pare positivo ricordare, come fa Paganini, il 1968 come anno di avvenimenti
complessivi, qui colti nel microcosmo della dimensione locale della zona di La
Spezia, che a sua volta rimanda al macrocosmo degli eventi nazionali e
internazionali.
La ricerca di questo volume riferisce
eventi di cronaca sociopolitica come la crisi economica incentrata sulle
vicende dell’Arsenale, la presenza di “quattro spezzini a Praga durante l’invasione
sovietica” (p. 149), la “scuola di massa” (p. 111), ma anche avvenimenti della
vita collettiva, ora di musica leggera, dalle “messe beat” (126) alla presenza
in città di Rita Pavone e Caterina Caselli, ora più drammatici come la sventura
metereologica della “città allagata” (p. 146).
Ci sono, naturalmente anche le occupazioni
delle scuole (pp. 205-216), ma risultano in un contesto interattivo di cronaca
cittadina.
A noi questo libro è piaciuto proprio
per la sua impostazione giornalistica oggettiva nella distanza cronologica; oltre che, in modo qui maggiormente soggettivo, per averci ricordato un
anno lontano, dato che chi scrive queste note di lettura andava a scuola a Spezia a quel
tempo.
[Roberto Bertoni]