[Contrast (Singapore 2016). Foto Rb]
CEDI, PER CORTESIA
Insonne, le stelle contengono
i propri trionfi.
Lasciale alle spalle. Puro
e semplice
bagliore della vita.
Dì al lettore
per quale ragione hai
timore di nasconderti.
Gli spettri non cenano a
due tavoli
nello stesso istante. Né,
tanto meno, noi prìncipi
eredi
di questa luce statica.
[Mentre quest’epitaffio è
stato trovato in un luogo sicuro]
DIETRO LE QUINTE
La notizia della visita
di Stato di Nixon si diffuse da un campo
di lavoro all’altro. La
nutrirono
a forza con polpa
d’anatra sauté, ravioli
al granchio, ginseng e longan.
Smise di arare ettari con
le mani
da capitalista. Trasse lo
zither
dalla tomba sotto il
letto, avvolto
in un serpente drogato,
cucito
con sciarpe consunte.
Arpeggiò su ciascuna delle corde,
facendo le prove della
paura. Le note
presero il volo. Colore di
lacrime. Tragedie brevi,
parte di un tunnel.
Entusiasta
di rendere onore al primo
che avrebbe riso. Umore agonistico,
torto da grani di cenere.
Le labbra
essicate. Le corde rimasero
tese. Non se ne ruppe
nessuna. Si ruppero
invece le unghie.
[Testi originali in inglese di Fiona
Sze-Lorrain: “Yield, Please” e “Backstage”, da The Ruined Elegance, Princeton University Press, 2016, pp. 36 e 20.
Traduzione di Roberto Bertoni].