11/12/14

Sallie B. King, SOCIALLY ENGAGED BOUDDHISM

[Buddha in Paris (2014). Foto Rb]


Sally B. King, Socially Engaged Bouddhism. Honolulu, University of Hawai’i Press, 2009


Come il Buddhist Reader recensito sul numero scorso di Carte allineate, anche il volume di King prende in considerazione la dimensione impegnata del Buddhismo.

King nota che si tratta di un movimento non centralizzato e pluralista che si impegna socialmente in modo non violento. Osserva che se il Buddhismo non avesse niente da dire sulle questioni della povertà, della guerra, dell’ecologia e così di seguito, soprattutto pensando ai paesi asiatici nei quali si è sviluppato, non avrebbe quasi una giustificazione sufficiente per esistere.

Tra i protagonisti delle istanze più impegnate cita il Dalai Lama e Thich Nhat Hanh, ma anche il cambogiano Somdech Preah Maha, Aung San Suu Kyi, Cheng Yen e altri buddhisti asiatici oltre che alcuni rappresentanti dell’impegno occidentale.

L’impegno nasce dal concetto di compassione, che sembrerebbe confliggere con quello di non attaccamento materiale, mentre in realtà questi due aspetti si integrano a vicenda.

I diritti umani sono tra i temi del Buddhismo impegnato. Uno dei campi di maggiore risonanza è quello della guerra e del conflitto globale, cui il pacifismo buddhista si oppone naturalmente nei propri precetti etici, ma nel Buddhismo impegnato ha assunto un rilievo particolare, soprattutto in relazione alle guerre del Sud-Est asiatico e soprattutto fin dalla guerra del Vietnam.

Tra le tematiche più recenti del Buddhismo impegnato c’è quella della liberazione femminile accanto a un riconsiderazione dei rapporti interpersonali in generale nella modernizzazione crescente sia in Oriente che in Occidente.


[Roberto Bertoni]