A cura di Elena Bignami, Bologna,
Pendragon, 2013
I contributi di questo volume, che si propone di esaminare l’Italia degli
ultimi trent’anni, si distinguono per varietà e pertinenza.
Seguendo un percorso personale, e non per maggiore o minore valore
intellettuale, ci hanno interessato più di altri, all’interno del testo, i capitoli
di Alfio Mastropaolo, “L’Italia populista” (pp. 31-52) e quello di Salvatore
Lupo, “Vecchia e nuova repubblica” (pp. 3-14).
Qualche parola sull’Introduzione, “Gli ultimi trent’anni: un nuovo oggetto
storiografico”, di Alberto De Bernardi, che mette in evidenza proprio questa
idea, che il trentennio va studiato ormai da prospettive non semplicemente dell’attualità,
ma della storia.
L’interpretazione del periodo è che si tratti di un “processo tortuoso
e lento, di adeguamento dell’ordine interno al nuovo ordine mondiale” (p. III),
fondato su un incremento dell’internazionalizzazione degli scambi e sul
prevalere del capitale finanziario. In presenza della liberalizzazione nella new economy si è assistito alle “scomparsa
dall’orizzonte delle aspettative sociali e del discorso pubblico della piena
occupazione” (p. VIII). La crescita bassa ha messo in crisi il welfare, inserendo anche uno scollamento
tra “la grande finanza e i poteri politici” (p. XII).
Viene logicamente evidenziata la crisi di rappresentanza dei partiti
politici, che va messa nella prospettiva di indebolimento degli stati nazionali
come “condizione essenziale per il rafforzamento dell’egemonia del capitalismo
finanziario” (p. XIX).
Si determina una “nuova ideologia della fine delle ideologie” (p. XIX)
e una prevalenza del ruolo assegnato all’individuo rispetto a quello delle
comunità e delle istituzioni.
Tutti questi sono fenomeni mondiali in cui l’Italia si iscrive a pieno
titolo.
La periodizzazione è in tre fasi:
1. gli anni Ottanta in quanto “periodo di transizione” (p. XXVI);
2. gli anni Novanta che costituiscono il “decennio riformista” per
trasformare il modello di sviluppo del Paese (p. XXVII);
3. gli anni del secolo in corso vengono definiti “il decennio populista” (p.
XVIII).
Sono tre momenti distinti ma legati dallo stesso progetto di
privatizzazione e smantellamento degli elementi dello stato sociale,
restrizione della cittadinanza, tecnocrazia, elementi tutti caratterizzanti
della Seconda Repubblica.
[Roberto Bertoni]