07/01/13

Flavio Cairoli, ARTE D’ORIENTE, ARTE D’OCCIDENTE



[East in Brussels (February 2011). Foto Rb]

Flavio Cairoli, ARTE D’ORIENTE, ARTE D’OCCIDENTE. Milano, Electa, 2012

Più che un quadro comparativo tra Oriente e Occidente, Cairoli propone un dittico che si sviluppa per capitoli cronologici, dalla divisione tra Impero romano d’Oriente e d’Occidente all’epoca contemporanea.

Vengono così messe in evidenza tanto le differenziazioni tra i due percorsi di storia dell’arte quanto le somiglianze dovute a scoperte compatibili come pure a influssi reciproci.

Tra i molti spunti e dipanamenti tematici di questo volume, si vedano tra gli altri alcuni temi.

Le due vie dell’Oriente: quella iconoclasta islamica e quella ipericonica dell’Estremo Oriente; il simbolismo di natura cinese e giapponese e il realismo della figura umana con somiglianze, quest’ultimo, nella tradizione anche occidentale. L’esplorazione dell’“anima” occidentale. La ritrattistica giapponese.

I percorsi si intrecciano maggiormente dall’Ottocento in poi, non solo attraverso l’esotismo occidentale, ma anche tramite l’adozione di tecniche e motivi occidentali in Oriente: “negli ultimi decenni dell’Ottocento, e tanto più nei primi del Novecento, il rimpallo di idee tra Oriente e Occidente si fa continuo, capillare, anche se spesso mascherato e quasi sempre segreto” (p. 150).

Fino all’epoca di globalità ibridata attuale caratterizzata da maggiore consapevolezza e intenzionalità delle interconnessioni reciproche: “prima le culture erano montagne. Hanno fatto di tutto per diventarlo. Poi, poco per volta, le montagne si sono sciolte e stanno diventando un mare” (p. 128). La cultura si sta muovendo, insomma, sempre più verso un’interculturalità planetaria.

[Roberto Bertoni]